La Francia vuole varare una legge contro le molestie sessuali "di strada"
PARIGI – Il 53% delle donne francesi è stata vittima di molestie o aggressioni sessuali almeno una volta nella vita. Lo dice un sondaggio pubblicato stamattina su Le Figaro, sulla scia dello scandalo legato ai comportamenti del produttore americano Harvey Weinstein. Il 91% degli intervistati lo considera “un problema grave” della società francese e il 56% “un problema molto grave”. Le donne d’Oltralpe distinguono tuttavia corteggiamento e molestie, dicendosi favorevoli per esempio, agli «apprezzamenti sul fisico», che per l’84% restano comunque accettabili.Ora, è anche su questo tipo di apprezzamenti che la ministra alle Pari opportunità, Marlène Schiappa, ha chiesto ai funzionari del ministero dell’Interno e a quelli della Giustizia di partorire una legge per punire, per esempio, chi fischia una ragazza per la strada. Infatti, oltre che a indurire le pene per i reati legati alle violenze sessuali, la legge è anche destinata a scoraggiare tutti quei comportamenti sessisti che funestano la vita delle donne, per le strade appunto, ma anche sui trasporti pubblici.A far rispettare questa legge ci sarà la nuova “polizia di quartiere”, la cui creazione è stata annunciata dal presidente Emmanuel Macron due giorni fa, che potrà verbalizzare gli uomini colti in flagrante delitto. Ovviamente non basterà l’assunzione di diecimila nuovi agenti per reprimere questi colpevoli comportamenti, diffusissimi nelle città francesi così come in molte altre capitali d’Europa e del pianeta. L’esecutivo spera in una sorta di una solidarietà sociale che faccia scudo contro gli aggressori, anche verbali, delle francesi. Le cifre citate dalla Schiappa sono raccapriccianti: "Ogni anno, si registrano in Francia 220mila aggressioni sessuali e 84mila stupri. Vogliamo abbassare questi numeri". E la scrittrice Ariane Fornia, figlia dell’ex ministro Eric Besson, ha appena accusato un altro ex ministro, Pierre Joxe, di aggressione sessuale. Ai microfoni di France Info, la donna di 28 anni racconta di come nel 2010, durante un’opera di Wagner al teatro della Bastiglia, è stata vittima di palpeggiamenti da parte di Joxe, che a quell’epoca aveva appena lasciato un incarico al consiglio costituzionale. Accuse che lui smentisce seccamente.Intanto, continuano ad arrivare denunce sull’hashtag #balancetonporc (l'equivalente di #quellavoltache in Italia e #metoo negli Usa e in Gran Bretagna) lanciato da una giornalista francese. E sono già 200mila le donne che hanno risposto. Al momento, una sola voce ha espresso i suoi dubbi sull’efficacia di questa campagna, quella dell’attrice Catherine Deneuve. Intervistata dall’Huffington Post, si rifiuta di commentare il caso che scuote il re dei produttori di Hollywood, ma ritiene "ignobile" che le donne dispongano soltanto della rete per testimoniare dei soprusi subiti. Dice la Deneuve: "Lo trovo terribile. Ma è interessante parlarne così? Può aiutare? Può portare a qualcosa? Risolve il problema in un certo modo?".Stamattina su Libération la psichiatra Marie-France Hirigoyen prova a dare una risposta a queste domande, anzitutto rielaborando il problema. Per la Hirigoyen, infatti, Weinstein come Dominique Strauss-Khan e altri hanno agito seguendo lo stesso modus operandi, che è caratterizzato dalla sensazione di impunità che prova l’aggressore. Più che di sesso o di seduzione, si tratta dunque di voler esercitare un rapporto di forza, o peggio di dominazione, sulla propria vittima.
- Protagonisti:
- Marlène Schiappa
- Macron
- Harvey Weinstein