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Porto San Giorgio. Le componenti dell'ex commissione di pari opportunità del comune intervengono sulla questione delle quote rosa: "Discriminazione di genere ancora radicata nel nostro Paese"

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

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Porto San Giorgio. Le componenti dell'ex commissione di pari opportunità del comune intervengono sulla questione delle quote rosa: "Discriminazione di genere ancora radicata nel nostro Paese"

"Come componenti della ex commissione di pari opportunità di Porto San Giorgio fin da subito siamo rimaste spiacevolmente colpite dalla facilità con cui è stata presa sotto gamba una legge dello Stato: possiamo condividerne o no il contenuto e le finalità, sta di fatto che ci è apparso subito grave il messaggio "se una legge non mi piace o non la condivido non la rispetto". Da chi riveste un ruolo istituzionale non è ammissibile. Le difficoltà riscontrate in diversi comuni del nostro territorio nella individuazione di assessori di genere femminile sono sintomatiche della discriminazione di genere ancora radicata nel nostro Paese, motivo che ha evidentemente spinto il legislatore ad imporre con legge un principio di civiltà, quale quello delle Pari opportunità di Genere". Non usano giri di parole Alessandra Cognigni, Barbara Ermini, Daniela Minnetti, Elviana Graziani, Erika Ioiò, Sole Cococcioni e Sonia Capeci, componenti dell'ex commissione di pari opportunità di Porto San Giorgio, per commentare quanto è accaduto e sta accadendo proprio a Porto San Giorgio e a Sant'Elpidio a Mare in merito al rispetto delle prescrizioni della legge Delrio sulla parità di genere nelle giunte comunali.

 

"I fatti che si sono susseguiti ci hanno ulteriormente scoraggiate. La questione è diventata motivo di scontro politico tra maggioranza ed opposizione, raggiungendo un livello tale da screditare del tutto il senso della norma - continua la nota -. Quello che dispiace e mortifica è il fatto che la sottovalutazione di una norma di legge e una difficoltà tutta politica siano state giustificate quasi costantemente con l'assenza di donne capaci ed adeguate, sia tra quante hanno sostenuto il sindaco in campagna elettorale, che nella società civile.Abbiamo atteso l'esito dell'intervento delle consigliere di parità regionale, quindi fiduciose abbiamo ritenuto opportuno aspettare. Alla lettura del bando, però, abbiamo tutte provato la stessa frustrazione. Lo abbiamo trovato infatti ancor più discriminatorio nei requisiti richiesti: il sentirsi adeguate ad un compito nemmeno ben definito (quale assessorato?), di godere della stessa stima e fiducia dell'assessore sostituito (quale? Come valutare tale stima/fiducia?).Riteniamo che a Porto San Giorgio in primis, e quindi in tutta la provincia, ci siano moltissime donne competenti e capaci, che potrebbero essere adeguate al pari di quanti oggi ricoprono tale ruolo. Ecco quindi la decisione di creare un format che facilitasse, dati i tempi stretti, una partecipazione più ampia possibile.Non sappiamo quante donne abbiano inviato la propria candidatura, ringraziamo quelle che lo hanno fatto per essersi messe in gioco. È risaputo che noi donne siamo abituate a prendere tutto molto seriamente e questo bando probabilmente non meritava nessuna considerazione.

Tutta la situazione sembra aver vanificato il tanto lavoro fatto nei 5 anni di attività della commissione e dimostra che in questo Paese si ha davvero bisogno delle quote di genere per garantire un principio di civiltà che fa fatica a prendere corpo, purtroppo anche tra le stesse donne".

"Speriamo di vedere un secondo mandato del Sindaco Loira concentrato a fare il bene per la nostra città anche attraverso una politica "nuova", non più irretita in "vecchie" logiche politiche, che sappia creare una comunità che dialoga, include, che valorizza le risorse di tutti, anche di chi è "diverso". Le differenze sono sempre una risorsa, la politica di esclusione va evitata, scoraggiata e se necessario contrastata - proseguono -. Sarà necessario ricucire questo strappo, che è prima di tutto culturale e sociale. Noi ci saremo, comunque, perché quel che conta è fare in modo che non ci sia più bisogno di quote a garanzia delle pari opportunità.Concludiamo con una frase della scrittrice Michela Murgia che oggi ci rappresenta più che mai: "Ogni volta che una donna accetta di pagare il prezzo di contraddire, di non obbedire, di scegliere, sta creando le condizioni perché dopo di lei o accanto a lei anche altre possano fare lo stesso."

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