Violenza sulle donne, "in Gad nessuno è sceso in campo a sostegno delle vittime"
di Cecilia Gallotta
Se più del 70% delle violenze sulle donne avviene tra partner o ex partner, allora è anche vero “che bisognerebbe riuscire a parlare di più agli uomini”, constata il vicesindaco Maisto, che in commissione Pari Opportunità propone, per le iniziative future, di renderle accattivanti “non solo per le vittime”.
Ma secondo il consigliere Lorenzo Marcucci, “a fronte delle recenti violenze in zona Gad nessuno è sceso in campo a sostegno delle vittime – (oltre al caso Maestri si cita anche quello del 22 agosto, in cui “una turista venne aggredita”, riporta Marcucci, e del 5 aprile 2016, “quando due donne vennero accerchiate da una ventina di nigeriani) – in primis l’Udi – attacca il pentastellato – e mi chiedo se anche questo tavolo non possa intervenire al riguardo”.
“L’idea della donna da proteggere è anch’esso uno stereotipo dal quale prenderei le distanze”, ribatte Ilaria Baraldi, secondo cui “a livello di intervento gli episodi sono più affini alla questione sicurezza”, aggiunge, invitando, “per quello che possiamo fare noi”, a concentrarsi sul linguaggio non violento della vita quotidiana e quindi al livello relazionale riportato da Maisto.
Ma secondo Paola Peruffo la questione delle aggressioni in zona Gad, che pur sempre rimangono violenze sulle donne, “è un problema inevitabilmente legato all’immigrazione, che non sappiamo come gestire. Questo interessa inevitabilmente le Pari Opportunità, se non altro a livello di gestione delle minoranze. E quel che dobbiamo fare, in preparazione ad un intervento, è continuare a parlarne”.