Stalking, violenze e pari opportunità: per l’ex ministro Carfagna, il Pd ha fatto segnare un “arretramento”
LECCE – Con il governo a guida Pd ci sarebbe stato un “arretramento” sulle questioni inerenti le pari opportunità e la difesa delle donne.
Parola dell’ex ministro Mara Carfagna, a Lecce per un convegno sullo stalking organizzato da Forza Italia.
“La politica dev’essere uno strumento per migliorare la qualità di vita delle persone”, spiega l’esponente FI, che ha ringraziato Filomena D’Antini, responsabile del dipartimento Diritti umani del partito azzurro pugliese, e Luigi Vitali, segretario regionale, per la dedizione a tali temi.
In quest’ottica, “per noi la prevenzione e la repressione dei reati contro le donne sono sempre stati una priorità assoluta quando siamo stati al governo”, spiega Carfagna, “non ci siamo mai fermati. La legge sullo stalking ha colmato un vuoto legislativo, abbiamo fornito alle donne uno strumento giuridico potente per difendersi, a dimostrazione del fatto che, quando c’è la volontà politica, le cose si fanno”, sottolinea.
“Poi è nato il nucleo antistalking, è arrivato il primo Piano nazionale contro la violenza di genere e lo stalking, finanziato con 18 milioni di euro, e vi garantisco – puntualizza Carfagna – che non era cosa semplice ottenere risorse di tale entità con Tremonti al governo”.
Quindi il “decreto antistupro” e le “iniziative nelle scuole” per sensibilizzare le giovani generazioni sul fenomeno. “Ma da qualche anno c’è stato un arretramento”, denuncia l’ex ministro, che ha snocciolato pure qualche numero su quella che si configura come una vera e propria “strage”: in Italia, in media, viene uccisa una donna ogni tre giorni.
“Per tre anni non abbiamo avuto un ministro alle Pari opportunità, ci è stato detto che non era necessario perché il governo era costituito al 50% da donne, ma poi hanno tentato di smantellare la legge sullo stalking”.
Come denunciato da Forza Italia, infatti, vi sarebbero stati due momenti in cui il rischio di depotenziare la normativa è divenuto concreto: il primo nel 2014, “con il tentativo di eliminare il carcere preventivo per gli stalker”; il secondo, nel luglio di quest’anno, quando “lo stalking è stato ricompreso, con la riforma del codice penale, tra i reati estinguibili con la giustizia riparativa”. Pericolo poi scampato, “ma dov’erano, allora, le donne di sinistra?”, si è chiesta Mara Carfagna.
L’ex ministro ha spiegato di essere “garantista” ma ha sottolineato di aver condotto battaglie, in entrambi i casi delineati, proprio per proteggere le donne. E si appella anche alla magistratura perché “non si sottovaluti mai una denuncia per stalking”. Capitolo Centri antiviolenza, “fanno un lavoro prezioso, faticoso, in questi anni molti hanno chiuso battenti, vanno sostenuti economicamente”. Altro telegramma spedito al Governo: “I soldi per il gratuito patrocinio alle donne vittime di violenza ci sono, bisogna aiutare le donne a uscire dalla gabbia e denunciare”.
Il convegno, svoltosi all’Hotel Tiziano, è stato promosso dal coordiamento regionale, provinciale e dal dipartimento di Pari opportunità di FI: oltre a Carfagna, D’Antini e Vitali, ha presenziato pure il segretario provinciale FI Paride Mazzotta.