Donne e lavoro, il 60% si sente discriminata su occupazione e avanzamento di carriera
TRENTO. Quasi il 60% delle lavoratrici ritiene di aver subito delle discriminazioni sul lavoro perché donne. Questo il risultato dello studio condotto dal Cna del Trentino dopo aver intervistato 250 donne referenti d'impresa e 502 dipendenti o lavoratrici autonome.
Un tema al centro del convegno 'Donna, lavoro e imprese - Per migliorare l'occupazione femminile e prevenire la violenza economica' organizzato da Cna e Cat Cna del Trentino con il supporto del servizio politiche per le pari opportunità della Provincia di Trento.
I lavori sono stati aperti da Andrea Benoni, presidente di Cna del Trentino, che ha illustrato il ruolo dell'associazione di categoria connessa alle imprese e al territorio.
"L'attività imprenditoriale - spiega Luciano Pilati, docente di Economia all'Università di Trento - rappresenta un'opportunità per le donne, ma l'indagine dimostra che non c'è ancora consapevolezza di questo aspetto. Occorre che le donne si orientino verso la gestione di imprese e il lavoro autonomo".
Il professore ha presentato anche i risultati della ricerca 'Donne in imprese. Oggi e domani armonia vita-lavoro', realizzata dall'Università La Statale di Milano, un progetto di Cna del Trentino avviato lo scorso marzo attraverso il finanziamento della Provincia di Trento in collaborazione con la Fondazione Famiglia Materna, Fm Impresa sociale, le Comunità Rotaliana-Königsberg e Vallagarina, i Comuni di San Michele all'Adige, Andalo, Brentonico, Lavis, Calliano, Ronzo-Chienis e Folgaria.
"Donne in impresa è un'opportunità di sviluppo per tutto il Trentino- aggiunge Pilati - ma occorre rimuovere gli ostacoli alle pari opportunità. La difficoltà di conciliare la maternità con l'attività lavorativa rappresenta un punto debole. La denatalità sta galoppando anche in Trentino. L'Autonomia diventi strumento per imprimere slancio originale per la conciliazione lavoro-famiglia è come contrasto alle discriminazioni di genere".
Da marzo a oggi, infatti, anche attraverso i canali dei partner, Cna del Trentino ha eseguito un'analisi di contesto, intervistando 250 donne referenti d'impresa e 502 donne dipendenti o lavoratrici autonome. Dall'analisi emerge che in Trentino quasi il 50% delle intervistate come referenti d'impresa ritiene che le donne subiscano discriminazioni sul lavoro, in particolare nell'avanzamento di carriera e nel trattamento in generale sul posto di lavoro.
Un fenomeno ritenuto molto diffuso in Trentino per il 24,4% delle intervistate, abbastanza diffuso per il 41,2%. Tra gli altri dati salienti, il 35,6% ritiene che la maternità incida molto sull'occupazione o sull'avanzamento di carriera, il 40% crede che incida abbastanza. Sulle nuove assunzioni il fattore maternità o matrimonio per una donna viene valutato molto nel 34,4% dei casi, abbastanza nel 33,5%.
Tra le lavoratrici intervistate, invece, il 57,57% ritiene di aver subito discriminazioni sul lavoro: il 16,6% per l'avanzamento di carriera, il 28,03% implicitamente per essere donna, il 22,49% per pregiudizi su professionalità e competenze.
La maternità ha inciso negativamente sul lavoro per il 43,13% delle intervistate, mentre ha inciso negativamente per l'avanzamento di carriera per il 34,73%. Alla domanda se riesce a conciliare lavoro e famiglia, il 38,62% risponde poco, il 35,17% abbastanza, l'8,97% molto, il 13,1% perfettamente, solo il 4,14% per nulla.
Lo sviluppo del progetto, nel 2018, sarà la realizzazione di uno sportello apposito in grado non solo di divulgare informazioni sulla conciliazione famiglia-lavoro, ma anche di accompagnare le imprese nella realizzazione di progetti e nella ricerca di appositi finanziamenti per realizzarli.
Oltre a Benoni e Pilati, hanno relazionato al convegno anche Ioana Pinizzotto (Famiglia Materna) sul tema 'Libere di fare: 'lavorare' contro la violenza economica', Ezio Cristofolini (Trentino Sviluppo) su 'Imprese femminili e giovanili: le opportunità della Provincia' e Antonella Rizzo (Cna Impresa Donna) su 'L'impresa declinata al femminile'.