Alessandra Caldoro: “Io accuso Mara Carfagna, perché lavora per favorire gli uomini”
«Mara Carfagna, che da ministra per le Pari opportunità contribuì alla norma che dovrebbe garantire un’equa rappresentanza alle donne in Parlamento e in altre istituzioni, si comporta in modo opposto favorendo l‘elezione degli uomini e penalizzando le stesse donne». Alessandra Caldoro, sorella dell’ex governatore Stefano, torna ad attaccare Mara Carfagna, come avvenne già in occasione delle ultime elezioni comunali di Napoli. In quell’occasione l’ex ministra finì sotto accusa per gli accordi sul voto di genere con i più forti candidati uomini. Questa volta, nel mirino, la possibilità offerta da Berlusconi a lei, così come alla sannita Nunzia De Girolamo e ad altre ex ministre, di potersi presentare alle politiche del prossimo 4 marzo con le cosiddette pluricandidature proporzionali consentite dalla nuova legge. Alessandra Caldoro non è nuova agli attacchi ed è da sottolineare che, al di là dell’affetto tra fratello e sorella, spesso Stefano Caldoro e lei, pur nell’ambito del centrodestra, si trovano su fronti opposti.Dottoressa Caldoro, la Carfagna sta valutando se correre in un collegio blindato, ad esempio Nola, uno dei più sicuri per il centrodestra, ma è in atto anche l’operazione di essere più volte capolista. Lei come giudica la scelta ?«Mara Carfagna, come sempre, lavora per favorire gli uomini».In che modo?«Essendo più volte capolista e potendo ovviamente essere eletta solo in un collegio, in concreto farà scattare automaticamente l’elezione di molti uomini in lista dietro di lei. Questo accadrà inevitabilmente perché dopo una donna capolista dovrà esserci per legge un uomo. Insomma, si verificherà il contrario di quanto lei stessa ha detto in rapporto alla promozione delle donne nelle istituzioni».Lei, però, spesso accusa Mara Carfagna di danneggiare nei fatti l’elezione delle donne nelle istituzioni. Eppure parliamo di una ex ministra per le Pari opportunità.«Questo suo atteggiamento non è una novità. È già avvenuto alle ultime elezioni comunali di Napoli quando, con il voto di genere, tutti o quasi i candidati uomini sono stati obbligati a far votare anche lei. Di fatto, dunque, Mara Carfagna danneggiò tutte le altre donne in corsa per il Comune di Napoli che trovarono ogni spazio chiuso dalla sua ingombrante presenza riuscendo a ottenere poche preferenze. Io lo definii un femminicidio elettorale. Fonti bene informate, peraltro, mi hanno anche riferito che il suo nome secco, cioè non in accoppiata con un candidato uomo, in realtà è apparso in poco più di trecento schede in tutta la città di Napoli».Alle elezioni comunali di Napoli anche lei doveva essere tra i candidati. Poi cosa accadde ?«Dovevo essere candidata in una lista civica di centrodestra a sostegno di Gianni Lettieri. Poi arrivò il veto firmato Mara Carfagna».E ora troverà spazio alle politiche di marzo?«No, non sarò candidata alle prossime elezioni».Ancora veti?«No, questa volta si tratta di una mia scelta».
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