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«Pari opportunità, la strada è ancora lunga» - Cronaca

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

di Emanuela Rossini

TRENTO. Lo slogan “votare donna” si è diffuso in queste settimane e viene portato avanti da molte liste elettorali. Abbiamo chiesto a Monica Baggia, candidata del Pd nella coalizione a sostegno di Ugo Rossi presidente, di illustrare questo possibile cambiamento guardandolo dal suo punto di vista professionale. Monica Baggia è un noto avvocato di Trento, consigliere dell’Ordine di Trento, dal 2006 al 2011 anche componente della Commissione per le pari opportunità del Consiglio nazionale. Inoltre, dal 2010, è nel cda di Trentino Trasporti.

Quali potenzialità della nostra autonomia non sono ancora sfruttate abbastanza, o potrebbero essere migliorate?

La mia visione è forse di sfruttarle meglio, non di più, perché le competenze primarie legislative della nostra autonomia ci sono. E così anche dal punto di vista patrimoniale, fiscale, e gli incentivi alle imprese. In materia di formazione e scuola, però credo potremmo puntare più in alto, vista l’eccellenza di alcune scuole trentine. Lavorare sulle competenza degli insegnanti, la loro qualificazione, e anche certi progetti sperimentali delle materne andrebbero più diffusi.

Nel suo programma parla di “modernizzazione della macchina amministrativa”. Che cosa pensa delle Comunità di valle?

C’è chi dice di eliminarle, ma poi subito dopo dice di fare qualcos’altro. Passare dalle Comunità di valle a qualche cosa d’altro è assurdo. La mia visione è di partire dall’esistente e migliorarlo. Certamente possiamo migliorarne i meccanismi elettorali, ma credo che andrebbero soprattutto riempite di contenuti. Perché parlando con molti sindaci, nei settori dove le Comunità hanno competenza, ritengono di lavorare meglio rispetto al passato. È la Provincia che deve spogliarsi di competenze, per darle alle Comunità di valle, che diventano fondamentali per arrivare a una gestione unitaria di servizi per i Comuni della stessa valle, senza usare lo strumento impopolare della fusione dei Comuni stessi.

Come consigliere nella Trentino Trasporti Spa che cosa ha potuto constatare?

Che dobbiamo potenziare quello che c'è. Senza fare altre grandi opere. Occorre poi una strategia complessiva e non solo la soluzione del particolare. E anche dalla Trentino Trasporti mi sono convinta che ci deve essere una semplificazione della macchina provinciale.

Per la sua categoria lei si è molto occupata di pari opportunità. In Trentino come sta la donna, dal suo punto di vista professionale?

Meglio che a livello nazionale, ma dobbiamo fare ancora tanta strada. I problemi sono legati alla conciliazione familiare: al lavoro e ai tempi. La mia posizione è che i servizi aiutino la famiglia, non la donna. Il part-time per esempio esclude la donna dal lavoro, ci dev’essere un intervento che aiuti la donna a mantenere il suo posto di lavoro, soprattutto in professioni dove la sua assenza per un certo periodo le fa perdere completamente quello che ha fatto in tanti anni. La scelta di avere una famiglia dev’essere vera scelta per una donna.

Si parla molto di imprenditorialità, ma per una donna le cose non sono facili.

Il mondo della libera professione e imprenditorialità si assomigliano in questo senso perché parliamo di donne lavoratrici che non hanno sostengo e si devono organizzare quando hanno una famiglia. Anche lì bisogna intervenire perché una donna imprenditrice non può lasciare il suo lavoro. Allora: ti aiuto a continuare a lavorare, anche se tu diventi madre, perché tu lo possa diventarlo, con serenità. Quello è il lavoro da fare. E questo è provato dal fatto che nei Paesi dove il tasso di occupazione delle donne è più elevato, anche quello della maternità è aumentato.

Come vede una possibile crescita dell'imprenditorialità femminile nel privato, in supporto a servizi un tempo solo pubblici?

Quello della sussidiarietà, del contributo che i cittadini possono dare al pubblico, è un tema da recuperare. Sono convinta che ci sia la necessità dell’apporto femminile soprattutto in relazione ai servizi: pensiamo agli asili nidi e alle cooperative per l'aiuto agli anziani. Sono esempi di imprese spesso femminili che funzionano.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

22 ottobre 2013

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