Terni, un’enciclopedia delle tesi sulle pari opportunità: nasce ‘La città raccoglie sapienza’
Il progetto vedrà ragazzi disabili creare una vera e propria raccolta bibliografica
di Francesca Torricelli
Si chiama ‘La città raccoglie sapienza’ il progetto organizzato dalla fondazione ‘Aiutiamoli a vivere’, l’Acl, l’Acl new e l’Afad in collaborazione della Presidenza del consiglio dipartimento delle pari opportunità.
Il progetto I ragazzi disabili della città di Terni saranno impegnati a catalogare ed archiviare tutte le tesi riguardanti il tema delle pari opportunità per disabili, l’integrazione e l’inclusione. Daranno, così, vita ad una vera e propria raccolta bibliografica a disposizione di chiunque voglia informarsi per approfondire il tema della disabilità. Con tale raccolta sarà creato un punto di riferimento nazionale nella sede dell’associazione Afad.
Lo scopo Attraverso il progetto si sperimenterà una duplice azione: quella della forte valenza culturale, come strumento di sensibilizzazione della comunità e quella di aiutare le persone disabili e con disagio psico-sociale a coltivare le proprie capacità personali e relazionali, in quanto protagonisti della raccolta e della catalogazione delle tesi attraverso la creazione dell’archivio consultabile in modo cartaceo o digitale.
L’associazione Afad Nata 22 anni fa per iniziativa di famiglie con figli con sindrome di Down, l’associazione con il tempo si è rafforzata, fino a diventare la più grande dell’Umbria. Attulamente ha 530 soci e attraverso lo spertello aperto al cittadino «chiunque abbia bisogno può rivolgersi a noi per assitenza medica, legale e informazioni generali sui centri specializzati rispetto alle varie patologie», spiega il presidente dell’associazione, Guido Botondi.«Tutta la gestione è affidata a dei volontari che sono sempre a disposizione».
I casi «I nostri disabili sono quasi tutti al 100% con l’accompagnamento. Nella città seguiamo circa 180 persone – continua il presidente – con disabilità di tutti i tipi: down, paraplegici, ipofrenici e varie patologie mentali. La fascia d’età va dai 7 anni in poi». E perché non dalla nascita? «Perché purtroppo, non sempre, le famiglie accettano la situazione e quindi degli aiuti nei primi anni di vita di questi bambini ‘particolari’. Quando secondo il nostro modesto parere, proprio in quei momenti, l’aiuto di qualcuno esperto o con esperienze simili, potrebbe essere fondamentale. Sia a livello psicologico che pratico».
I progetti passati.. Fino a qualche tempo fa, l’associazione Afad gestiva una scuola di autonomia. «I ragazzi, nei fine settimana, avevano la possibilità di stare in alcuni appartamenti insiema ai volontari che insegnavano loro a prendere l’autobus, a mangiare, a capire il funzionamento dell’orologio e tutta una serie di attività che permettevano poi al ragazzo di avere un minimo di autonomia in famiglia».
..e quelli futuri Ora, invece, insieme al comune di Stroncone «stiamo ragionando sulla creazione di un centro residenziale estivo, dove i ragazzi potranno svolgere sempre attività educative, ma in più avranno la possibilità di uscire e stare all’aria aperta. Cosa che purtroppo durante l’anno, molti di loro, non riescono a fare. Organizzeremo, per questo motivo, delle gite in ambienti protetti, sperando di regalar loro qualche sorriso».
Un convegno Nel mese di marzo 2014 «vorremmo riuscire ad organizzare un convegno per riaprire una grande discussione sulla città rispetto ad alcune questioni pratiche ed economiche», conclude Guido Botondi. «Come può immaginare i soldi non ci sono più e ai pensionati e ai disabili ormai è stata tolta gran parte dell’assistenza domiciliare. Crediamo sia il caso di rivedere un po’ la situazione generale».
La fondazione ‘Aiutiamoli a vivere’ Con 250 sedi in Italia l’associazione può contare su 10 mila volontari. «A Terni, nello specifico – spiega il presidente Fabrizio Pacifici – abbiamo il comitato che accoglie i bambini Bielorussi con circa 50 famiglie di volontari. All’interno della fondazione, che nel frattempo è diventata un’organizzazione non governativa, invece, lavorano per la città e per il mondo, 15 persone a tempo pieno. Oltre, ovviamente, alla ‘TerniXTerni Anch’io’, che lavora per l’ospedale di Terni, con oltre 50 volontari».
Il vostro contributo «Chiunque abbia avuto modo di occuparsi del tema della disabilità nel mondo universitario – conclude Pacifici – può dare il proprio contributo mettendo il suo lavoro a disposizione della propria comunità. Il centro di raccolta delle tesi di laurea, ne farà archivio per il necessario approfondimento e divulgazione. Contattateci attraverso Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o direttamente nelle sedi delle associazioni operanti nel progetto».