Camera: insediato Comitato Pari opportunita'. Presidente Valeria Valente
(ASCA) - Roma, 21 dic - Si e' tenuta ieri la riunione di insediamento del Comitato Pari Opportunita' della Camera dei deputati. Con l'elezione delle quattro rappresentanti del personale e la designazione di una esponente dell'Amministrazione, e' stata cosi' formalmente completata la composizione dell'organismo che, istituito nel 2000, si occupa di promuovere e garantire condizioni di parita' tra uomini e donne che prestano la loro attivita' lavorativa nelle sedi della Camera dei deputati. Lo rende noto un comunicato di Montecitorio. Il comitato dura in carica per tutta la legislatura, formula proposte e pareri e svolge attivita' di consulenza nei confronti dell'Ufficio di Presidenza non solo in tema di pari opportunita' ma anche in materia di organizzazione del lavoro, percorsi professionali, orari di lavoro, supporti e infrastrutture di sussidio con particolare riguardo alle diverse esigenze degli uomini e delle donne che lavorano alla Camera dei deputati. Presieduto dal Segretario di Presidenza Valeria Valente, il comitato e' composto dalle deputate Annalisa Pannarale, Tiziana Ciprini e Lorena Milanato nonche' da quattro rappresentanti elette dalle varie categorie del personale della Camera e da una rappresentante direttamente designata dall'Amministrazione. ''Anche se grandissimi passi in avanti sono stati fatti negli ultimi anni - spiega la presidente Valente - per le caratteristiche peculiari della sua attivita' e dello svolgimento dei lavori, che non hanno mai tempi stabiliti e impegnano spesso i dipendenti ben oltre l'orario di lavoro, la Camera dei deputati resta ancora un'amministrazione con un'organizzazione interna del lavoro fondata su modelli ed esigenze essenzialmente maschili. Su questo, come comitato Pari Opportunita', gia' abbiamo iniziato a discutere e a confrontarci nella prima riunione e nelle prossime settimane metteremo in campo tutta una serie di progetti ed iniziative volti non solo alla promozione della cultura di genere all'interno dell'Amministrazione ma anche e soprattutto alla riorganizzazione dei tempi di lavoro, in modo da non dover piu' costringere le tante donne che lavorano alla Camera a difficili e spesso onerose attivita' di conciliazione tra lavoro e famiglia. In tutti gli ambiti professionali - conclude Valente - la difficolta' a conciliare tempi di vita, di cura e di lavoro impedisce la realizzazione di vere e concrete pari opportunita' ed essendo la Camera la principale istituzione del Paese sarebbe auspicabile che proprio da qui partisse il buon esempio, con modelli e buone pratiche da esportare nelle altre amministrazioni, pubbliche e private''. com-brm/vlm/ss