Provincia Pescara, si dimette presidente Pari opportunità: «totale disinteresse dell’amministrazione»
PESCARA. La presidente della commissione pari opportunità della Provincia di Pescara, Francesca Laureti, ha rassegnato le sue dimissioni.
Nel documento, inviato, fra gli altri, all’ormai ex presidente Testa, la Laureti spiega che deve abbandonare il suo incarico per «motivi familiari e lavorativi».Il capogruppo del Pd, Antonio Di Marco fa però notare che nella lettera di dimissioni Laureti aveva anche scritto «colgo l’occasione per esprimere la profonda delusione nei confronti di codesta amministrazione per il totale disinteresse ed abbandono nei riguardi della commissione da me rappresentata negli ultimi tre anni di mandato, oltre al supporto economico inesistente che non ha consentito di attuare alcuna ulteriore concreta attività in materia di apri opportunità».
«Il malessere della Laureti è evidente», commenta Di Marco, «come è evidente il fatto che non possiamo non porci delle domande di fronte a simili dichiarazioni. In una regione in cui, mai come in questi giorni, il ruolo della donna è stato svilito dagli ultimi fatti di cronaca, non possiamo accettare che questa faccenda si chiuda nel silenzio. Ci domandiamo come sia possibile che il presidente Testa abbia mostrato così poco interesse per la commissione pari opportunità, così sentita dalla società civile, e cosa sia davvero accaduto. Per questo, convocheremo d’urgenza la commissione vigilanza, in modo da chiarire ogni aspetto della faccenda». Ma l’assessore Filippo Rapposelli sostiene che quella di Di Marco sia «strumentalizzazione politica» e un attacco «non solo superficiale ma anche immotivato». Laureti, continua Rapposelli, «ha annunciato di dimettersi per questioni familiari e di lavoro e non certo in segno di contestazione dei confronti della giunta. Di Marco, quindi, si è fatto paladino di una polemica che non esiste. Sono certo, peraltro, che Laureti non sapesse dell'uscita del consigliere di opposizione e proprio in queste ore ne ho avuto conferma» - dice sempre Rapposelli.Il rappresentante della Provincia fa notare poi che «la drammatica carenza di fondi negli enti pubblici è cosa nota. Subendo tagli per milioni e milioni di euro dal Governo centrale sarebbe stato impensabile destinare somme alla commissione pari opportunità, per cui ben si comprende lo sconforto di chi opera in questo settore. Non si possono dimenticare, però, tutte le iniziative adottate dalla Provincia in favore delle donne e mi riferisco in particolare ai numerosi progetti portati avanti dall'assessorato alle Politiche del lavoro finalizzati proprio a tutelare e favorire le donne sia per quanto riguarda la formazione che l'occupazione»