Conciliazione, si parte con congedi e telelavoro. Guerra: temi cruciali per le pari opportunità
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ChiudiQuesto articolo è stato pubblicato il 08 febbraio 2014 alle ore 15:55.
Congedi parentali, organizzazione dell'orario di lavoro nelle imprese, servizi come asili nido e trasporti. In una parola, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Per le donne innanzitutto «ma anche per gli uomini che dovrebbero riorganizzare i propri tempi di vita», puntualizza Maria Cecilia Guerra, viceministra del Lavoro con delega alle Pari opportunità.
Il gruppo di lavoro nominato dal ministro Giovannini si è riunito ieri per iniziare a dipanare la matassa. Obiettivo: portare a casa, entro il 15 maggio, un pacchetto di proposte, normative e non, per tentare di scalfire il granitico assetto dell'organizzazione di vita e di lavoro soprattutto delle donne. Poi la palla passerà al Governo che dovrà tradurle in iniziative concrete, servendosi anche della più agile via amministrativa e della leva dei finanziamenti.
Viceministra, quando si parla di tema di conciliazione di tempi di vita e di lavoro, parliamo dell'organizzazione delle donne?Di solito lo si avverte come problema delle donne ma dovrebbe essere una questione che riguarda donne e uomini. Noi ci auguriamo che anche gli uomini abbiano bisogno di tempi di vita e in particolare di tempo da dedicare alla cura dei propri cari e possibilmente anche al lavoro domestico.
Chi avete chiamato a raccolta nel gruppo di lavoro?Ci sono gli esperti che tra giuslavoristi, economisti e sociologi sono otto. E poi abbiamo la rappresentanza delle amministrazioni coinvolte, quindi la consigliera di Pari opportunità, la rappresentante della Funzione pubblica per capire le problematiche specifiche del pubblico impiego.
Concretamente alla fine di questo lavoro cosa succederà?È un gruppo di lavoro consultivo dal quale ci aspettiamo delle proposte specifiche sul tema della conciliazione che poi noi valuteremo, in quanto poi si tratterà in parte di proposte onerose, in parte di proposte non onerose, di proposte che richiederanno interventi normativi, altre che possono essere risolte in via amministrativa, altre ancora che coinvolgono le competenze degli organismi decentrati.
Quali sono i temi della conciliazione che ieri mattina avete inziato ad aggredire?Il tema in sé è vastissimo e ci stiamo concentrando su tre filoni principali. Il capitolo dei congedi e la parte che riguarda il telelavoro, lo smart work, le opzioni del part time. Ma sopratutto congedi, di maternità e paternità, nonché quelli parentali. A questi poi aggiungono i congedi di cura e quelli per i familiari disabili e per l'assistenza agli anziani. L'altro filone riguarda proprio l'organizzazione dei tempi di vita e di lavoro e quindi poggia sulle esperienze che sono state fatte nelle imprese, soprattuto di grandi dimensioni. E su questo aspetto faremo anche delle audizioni molto mirate per cercare di capire che cosa possiamo imparare dalle buone pratiche che sono state messe a punto in tutti questi anni, anche con il finanziamento delle Pari opportunità o della Famiglia. Anche perché sappiamo che le associazioni datoriali e quelle sindacali hanno proposte che vogliamo ascoltare. Infine il terzo capitolo riguarda in senso lato i servizi, come gli asili nido, i cosiddetti servizi "out of school", le reti informali di sostegno. Ma ci piacerebbe dare alcuni flash anche sull'organizzazione dei trasporti.
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