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Pari opportunità, alfaniani in lotta per il ministero. Isabella Rauti in pole position per sostituire Maria Cecilia Guerra

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

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È guerra degli alfaniani per la conquista del ministero delle Pari opportunità, posizione forse non troppo ambita politicamente ma cruciale per difendere i valori legati alla famiglia tradizionale molto cari al centrodestra. Una ulteriore grana per Matteo Renzi: se confermasse le deleghe alla viceministra al Lavoro Maria Cecilia Guerra (Pd) incorrerebbe certamente nelle ire di Angelino Alfano, che già minacciò di far cadere il governo quando Guerra espresse un parere favorevole alle nozze gay dalla prima pagina del Corriere della Sera. Non è un caso, dunque, che proprio in questi giorni la titolare delle Pari opportunità sia finita nel mirino di un giornale come l'Avvenire.

Il casus belli sono dei libretti destinati alle scuole primarie e secondarie che nella volontà dell'Unar, l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali dipendente proprio dalle Pari opportunità, avrebbero dovuto insegnare agli studenti il rispetto delle persone lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) accettando il fatto che alcuni bambini crescano in famiglie omosessuali. I libretti, non ancora distribuiti ufficialmente, hanno incontrato le critiche molto aspre dei cattolici e non soltanto degli oltranzisti. In queste ore è arrivata anche la condanna dei vescovi per voce di monsignor Bagnasco: “È in atto una strategia persecutoria contro la famiglia, un attacco per destrutturare la persona e quindi destrutturare la società”. Sotto accusa sono alcune frasi contenute nel materiale destinato agli insegnanti, ai quali viene esplicitamente spiegato che l'omofobia è una conseguenza del credo religioso e che la famiglia con madre, padre e bambini è “uno stereotipo da pubblicità”.

Tuttavia il dipartimento delle Pari opportunità, Guerra in testa, hanno scoperto dell'esistenza dei libelli dalla stampa cattolica. E così è partita una nota formale di demerito al capo dell'Unar, Marco De Giorgi, già finito nella bufera degli ultracattolici Carlo Giovanardi e Eugenia Roccella per la recente pubblicazione delle linee guida per i giornalisti che vogliano trattare tematiche lgbt senza incorrere nell'intolleranza, nonostante De Giorgi sia politicamente vicino ai berlusconiani e agli alfaniani, avendo ricoperto nell'ultima legislatura di Silvio Berlusconi l'incarico di direttore generale presso il ministero dell'Ambiente di Stefania Prestigiacomo.

Se quelle linee-guida però erano state formalmente e politicamente avallate dalla viceministra Guerra, non è così invece per il materiale scolastco sul quale non è nemmeno stato chiesto l'usuale parere del Ministero dell'Istruzione. Ieri Guerra ha voluto spiegare non soltanto il suo dissenso sull'operazione, segreta a tutto il dipartimento, ma parzialmente anche sui contenuti del materiale didattico: “Ritengo infatti che una materia sensibile come quella dell’educazione alla diversità richieda particolare attenzione ai contenuti e al linguaggio. La finalità non deve mai essere quella di imporre un punto di vista o una visione unilaterale del mondo”, tanto meno quella di additare nel credo religioso il responsabile delle discriminazione. La sua, insomma, non è affatto una marcia indietro nella battaglia per i diritti delle persone omosessuali.

E qui comincia il giallo che coinvolge bene o male gli alfaniani, o persone sicuramente molto vicine al leader Ncd. Rimane infatti il mistero sulla pubblicazione dei libretti in pdf nel sito di Assuntina Morresi, “Strano cristiano”, stretta collaboratrice della ministra (forse riconfermata) alla Salute Beatrice Lorenzin, aderente a Comunione e Liberazione, membro in quota cattolica del Comitato nazionale di bioetica e autrice con Eugenia Roccella di un libro contro la Ru486, la cosiddetta pillola abortiva.

Secondo quanto emerge, il kit per gli insegnanti è scaricabile sul sito dell'istituto Beck – al quale era stato commissionato il materiale dall'Unar durante la delega alle Pari opportunità di Elsa Fornero a fine 2012 e che a sua volta l'aveva consegnato al dicastero nel giugno 2013 quando formalmente Idem era ancora ministra - a partire dal 4 febbraio, ovvero pochissimi giorni prima della crisi di governo, ma disponibile soltanto attraverso una password.

Ora che l'ira dei cattolici contro “l'ideologia gender” è scoppiata, è facile per Angelino Alfano ambire alle Pari opportunità. Soprattutto perché ormai è pronto il Piano antiviolenza, che per la prima volta subordina all'erogazione dei finanziamenti stabili alti parametri di accoglienza.

Forse un nome per sostituire Guerra è già pronto: Isabella Rauti, chiamata proprio da Alfano al Viminale nei mesi scorsi per affrontare l'emergenza del femminicido. del ministero dell'Interno. E allora non sorprende il comunicato delle associazioni lgbt indirizzato a Matteo Renzi per evitare un nuovo caso Biancofiore: “Facciamo appello al Segretario del Pd affinchè temi come le Pari Opportunità e i Diritti, siano affidati a una persona esperta, capace e, soprattutto, politicamente coerente con i dettami della Costituzione, dei Trattati e le Direttive europee”.

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