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Nasce la commissione per le pari opportunità » La Gazzetta di Lucca

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Economia e lavoro

mercoledì, 5 marzo 2014, 19:26

di gabriele tolari

Nasce la commissione per le pari opportunità: 20 donne residenti nel comune di Lucca, a prescindere dalla nazionalità, si ritroveranno almeno una volta al mese per discutere delle politiche di genere, focalizzandosi sulle condizioni femminili nel nostro territorio, raccogliendo e diffondendo dati al riguardo, proponendo interventi mirati a ristabilire, laddove manchi, una parità con gli uomini sotto tutti i profili. Il rischio è che si arrivi alla toppa peggio del buco, come nel caso delle quote rosa, e che già da adesso ci si concentri più sui contenitori che sui contenuti. Basti vedere, come esempio, l’annuncio in pompa magna del governo Renzi dove, più che sui nomi, la stampa nazionale si è focalizzata sulla combinazione equilibrata fra uomini e donne.

“La composizione prettamente femminile era necessaria per aprire un varco in un mondo maschile”, spiega Daniela Grossi di Donne democratiche. “Abbiamo deciso così perché le donne hanno un punto di vista diverso su certe questioni. Con questo strumento non risolviamo il problema delle disparità di genere, ma sicuramente cominciamo a studiare un futuro migliore”.

Quattro è il numero chiave della neonata commissione: tante saranno le rappresentanti di associazioni datoriali-sindacali, del terzo settore, dei partiti politici di diversa area, degli ordini professionali e della cittadinanza comune. Sempre quattro membri dovranno preferibilmente essere più giovani di 35 anni. Enrica Picchi, presidentessa della commissione consiliare per la cultura, ricorda come il gruppo di lavoro sulle pari opportunità arrivi dopo un anno e mezzo di collaborazione tra La città delle donne, Centro donna, Cif, Fidapa e Soroptimist, associazioni coadiuvate da Lucca bene comune e Se non ora quando?. Le candidature da cui scaturiranno i 20 nomi saranno vagliate dal sindaco e quattro consiglieri di palazzo Santini, due di maggioranza e due di opposizione.

Nessun messaggio di rovesciamento politico in senso renziano, nella polemica plateale di ieri in consiglio comunale da parte della presidentessa della commissione sociale, Valentina Mercanti, uscita dall’aula poco prima del via libera al gruppo di lavoro sulle pari opportunità. La smentita di rito, che niente toglie al subbuglio in cui vivrà probabilmente l’amministrazione Tambellini in futuro a causa delle correnti interne mai forti come in questo periodo storico, arriva direttamente da Picchi e dal vicesindaco Ilaria Vietina.

Motivo della diatriba, proprio la composizione della commissione pari opportunità, con Mercanti che non voleva solo donne fra i membri. “Potevamo seguire soprattutto due modelli – spiega Vietina – ovvero un gruppo misto come accade in consiglio, oppure uno di nomina consiliare di rappresentanti del territorio. Abbiamo scelto la seconda e verranno scelte soltanto donne, ma niente vieta che in futuro la commissione pari opportunità possa diventare mista. Apprezziamo la posizione di Valentina, che ben conoscevamo, ma la finalità è in comune nonostante questo pensiero diverso”. “E poi – precisa Picchi – nel regolamento approvato ieri dal consiglio si fa riferimento a un’apertura e a un invito permanente a consiglieri comunali e assessori, dando loro diritto di parola”. Dunque, nessun timore di esclusione degli uomini, pare, fermo restando che il diritto di voto sarà delle sole 20 donne – le quali, per inciso, non avranno alcun gettone di presenza. Ma allora era proprio necessaria questa composizione che qualcuno potrebbe considerare sessista e paradossale, visto l’ambito delle pari opportunità? 

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