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Pari opportunità, il 15/4 presentazione Rapporto su dimissioni lavoratrici madri e lavoratori padri (14 apr 2014)

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

Il 15 aprile dalle 10, presso la Sala Danilo Longhi di Unioncamere, Piazza Sallustio 21, a Roma, verrà presentato il “Rapporto annuale 2013 sulle convalide delle dimissioni delle lavoratrici madri e lavoratori padri”. Nel corso dell’incontro - che vedrà la partecipazione del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti - il Segretario Generale del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Paolo Pennesi, e la Consigliera Nazionale di Parità, Alessandra Servidori, presenteranno e approfondiranno il tema della tutela delle lavoratrici madri e del procedimento della convalida delle dimissioni dei lavoratori genitori, con il contributo di rappresentanti istituzionali e associativi, affrontando anche le novità intervenute in materia di lavoro. “La presentazione dei dati relativi al 2013 in tema di dimissioni della lavoratrice madre e del lavoratore padre - dichiarano Alessandra Servidori, Consigliera Nazionale di Parità e Paolo Pennesi Segretario Generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - quest’anno è particolarmente interessante, in seguito alla procedura obbligatoria di convalida delle dimissioni e delle risoluzioni consensuali introdotta dalla L. 92/2012. Precedentemente, infatti, la procedura della convalida delle dimissioni trovava applicazione con riferimenti alle dimissioni rassegnate durante il periodo di tutela contro i licenziamenti per la lavoratrice madre ed a causa di matrimonio. Oggi la convalida è estesa a tutti i lavoratori e le lavoratrici subordinate, e la Riforma Fornero ha esteso la tutela per le lavoratrici madri fino al terzo anno di vita del figlio o del minore adottato, prevedendo altresì l’estensione per il padre lavoratore di figlio di età inferiore ai 3 anni. Peraltro la convalida deve necessariamente essere fatta presso la Direzione Territoriale del Lavoro compente”.

“Un dato - continuano Servidori e Pennesi - particolarmente interessante, frutto della collaborazione tra Ispettori e consigliere, è l’ampliamento delle domande esplicite delle motivazioni che vengono richieste nel colloquio riservato tenuto con la/il lavoratrice/tore, da cui risulta che ben il 57,64% dei genitori abbandonano il lavoro dopo il primo figlio e il 35,81% lo fa per incompatibilità tra occupazione ed esigenze di cura della prole; seguono l’assenza di parenti di supporto, il mancato accoglimento al nido, ma c’è una incidenza altissima, +78% rispetto al 2012, di passaggio ad altra azienda. Da segnalare che sono diminuite rispetto al 2012 le dimissioni dovute a mancanza di orario flessibile. Del tutto residuale la motivazione ‘altro’ (solo 130). Importante rilevare che le dimissioni, comunque aumentate del 23% rispetto al 2012, sono collegate anche alla modifica della normativa poiche’ per le madri vi è un aumento del 15%, 21.282 nel 2013 rispetto alle 18.454 del 2012, mentre quelle dei padri risultano ora 2384 a fronte delle 733 del 2012: dunque sono più che triplicate per i lavoratori”.

“La considerazione ovvia – aggiungono Servidori e Pennesi – è che sicuramente la crisi influisce ma sono convinta che il sostegno alla genitorialità promuove una cultura di maggior condivisione della cura dei figli. Problematico il dato che le maggiori dimissioni siano registrate nei servizi, nel commercio e nell’industria: tre settori ad alta occupazione femminile. Noi auspichiamo che con l’intervento recente sia della Delega in materia di occupazione femminile, che introduce novità per la flessibilità e la conciliazione, sia con i provvedimenti adottati nella legge di stabilità per il 2014 (Legge 147/2013), puntando ad una collaborazione così efficace tra consigliere, ispettori e consulenti del lavoro, già attivissima, si possano sostenere ancora di più le donne nel mercato del lavoro, contrastando eventuali discriminazioni, soprattutto con politiche attive. Per noi comunque prima di tutto c’è il lavoro nella convinzione che le esigenze delle aziende e il valore aggiunto della manodopera femminile rappresentano un interesse e una opportunità straordinaria per lo sviluppo del nostro paese”.

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