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Legacoop: "Più donne nei Cda"

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

Legacoop punta i riflettori sul gap che anche nella cooperazione esiste tra le donne al lavoro e quelle ai vertici, delle imprese e delle associazioni di rappresentanza per trovare soluzioni al problema. L’occasione è stata offerta dall’incontro “Genere e rappresentanza”, organizzato nell’ambito del progetto Foncoop “Modelli per la diffusione delle pari opportunità nelle imprese cooperative” promosso dall’Alleanza delle Cooperative Italiane e dai tre sindacati confederali.

 

 

Francesca Malagoli, direttrice di Liberatempo, ha dato un quadro della situazione della cooperazione in Emilia Romagna. Le donne sono il 61,4% degli occupati, ma solo il 18,3% sono consiglieri di amministrazione (unica isola felice i servizi col 33%) e solo il 26,5% sono legali rappresentanti. Nelle Direzioni operative sono il 14% (con l’eccezione del sociale: 61,3%); tra i quadri la presenza femminile si ferma al 25%, tra i dirigenti resta addirittura al 9%.

 

 

Come superare questo ritardo? Diverse sono state le proposte presentate al workshop. Da un attento monitoraggio dei rinnovi dei CdA per consentire il ricambio di genere e generazionale, su cui si è soffermata la responsabile delle PO di Legacoop Lombardia Emiliana Brognoli, che ha raccontato di un progetto lanciato in tal senso nella sua regione. A interventi di sensibilizzazione (verso tutti i soci e la direzione) e di formazione e supporto (per le donne) all’interno delle imprese. Altro aspetto importante, che è stato preso in esame, è la necessaria definizione di codici di comportamento, per esempio indicando nelle caratteristiche identitarie di una coop che aderisce all’Alleanza l’attivazione di politiche per le Pari opportunità.

 “Il tema della presenza femminile nella governance delle imprese cooperative come dei diversi livelli associativi – ha sostenuto Dora Iacobelli, vicepresidente Legacoop e presidente della Commissione Pari opportunità – si incrocia con quello della partecipazione ed inevitabilmente con la cultura e la formazione, tutti aspetti che, con riferimento alla necessità di offrire opportunità alle donne di diventare protagoniste, devono attraversare trasversalmente l’Alleanza per rendere le imprese più competitive”.

Riproduzione riservata © 2014 viaEmilianet

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