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l'Unità chiude, la democrazia è pari opportunità. Dura lex sed lex

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

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Il quotidiano l'Unità chiude, perché no, visto che non vende? Sono d'accordo con Vincenzo Donvito, presidente Aduc, di cui oggi pubblichiamo una sua nota, pur esprimendo la solidarietà per i colleghi dell'Unità, ma  faccio mio un suo pensiero: "E ci teniamo a precisare che non ci fa piacere di non poter leggere tutti i giorni, come  abbiamo fatto fino ad oggi, il quotidiano l'Unita', ma prendiamo atto che i soldi che davamo al nostro edicolante  per acquistarlo, nonostante i soldi pubblici che prendeva, non erano sufficienti. E' il bello, e il giusto,  della democrazia, anche quella economica". Sì, noi che sopravviviamo senza contributi pubblici, sappiamo che è dura, andare avanti, e sosteniamo che i contributi vanno eliminati, perché è una grande ingiustizia che giornali spesso inesistenti, ed altri invece lettissimi prendano  milioni di euro, e fette maggioritarie di mercato pubblicitario a discapito di chi vive o cerca di vivere di solo mercato, crediamo che la Democrazia sia soprattutto - pari opportunità - lamentiamo la chiusura di una testata storica, ma  basta CASTA, o si vende e si vive o si muore questa è la legge del mercato, che è valida per il salumiere come per l'industriale e non vedo le ragioni che non valga anche per i giornali! - Dura lex sed lex - dicevano gli antichi romani.

Credo che sia arrivato il tempo che i sacrifici lì facciano tutti senza esclusione di nessuno, politici e giornalisti in primis.

Come voi lettori sapete noi operiamo anche in America Latina, dove l'editoria, i giornali ci sono e vivono di solo mercato, non esiste, come è logico che sia, nessun tipo di "finanziamento pubblico" di "facilitazioni" eppure le edicole sono stracolme di giornali: quotidiani, settimanali, mensili. Tutti senza un centessimo dallo Stato, tutti stracolmi di pubblicità, e così che si fa impresa editoriale, senza cordoni ombelicali, né attaccati a vita alla mammella statale...certo anche in America (nord - centro - sud) il giornalista, il direttore, che fa vendere, viene pagato a peso d'oro, ma appunto fa vendere, se non fa vendere va a casa e fa altro lavoro!

Oggi annuncia la chiusura L'Unità testata storica, domani forse toccherà più modestamente a noi di Agorà Magazine, ma se toccherà a noi saremo a schiena dritta, e potremo guardarci e soprattutto guardarvi in faccia, mortificati per un fallimento, ma orgogliosi di non aver mai preso un centesimo dalle casse della Repubblica Italiana.

L'editoria italiana come le altre industrie e imprese, devono comprendere che è finita l'era del - paga Pantalone - l'Italia ha mantenuto per decenni industrie, amministrate male, forse proprio perché l'Italia era amministrata male, ora siamo il Sud d'Europa, o sappiamo affrontare il mercato o il mercato ci ucciderà e se questo vale per il macellaio, per la piccola e media impresa, e per l'industria ivi inclusa l'industria dell'editoria, Matteo Renzi elimini ingiustizie, elimini i contributi all'editoria, proprio per il bene dell'editoria e della libera informazione che non può essere libera se vive grazie al contributo di chi per  - Istituzione - la stampa deve controllare, criticare ovvero il Governo se poi è Lui a dare i contributi ai giornali!  

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