Nola, Interpellanza Tripaldi su Pari Opportunit in Giunta
"Pres. Beneduce: Nola non caso isolato; la norma chiara, ci muoveremo affinch sia rispettata"
NOLA -Pari opportunità nell’ultima interpellanza al sindaco Biancardi promossa da Mariafranca Tripaldi che avrebbe riscontrato, nella composizione della Giunta, una violazione della legge n.56 del 7 aprile 2014:
All’art. 1 comma 137: Nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi puo' essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, con arrotondamento aritmetico
Mancherebbe all’appello nella Giunta Biancardi il terzo assessore donna, nonostante nelle figure di C. Trinchese e C. De Stefano siano confluite numerose deleghe (beni culturali, pubblica istruzione, arredo urbano e risorse umane, attività produttive, sport, pari opportunità e politiche giovanili); “accumulo” che trova spazio nell’interpellanza a firma Tripaldi:
“Orbene è necessario che la S.V. chiarisca la necessità della violazione della norma innanzi riportata senza far ricorso al notevole numero di deleghe conferito agli assessori donna, quasi che si volesse attraverso "l'accumulo" del numero delle deleghe superare il dettato normativo e l'intenzione del legislatore, spostando sul numero ed importanza delle deleghe conferite dal Sindaco il tema“
Tenuto conto nella violazione citata dalla Tripaldi anche dell’entità degli aventi diritto a voto nella città bruniana, 28.665 cittadini, di cui 13.749 di sesso maschile e 14.916 di sesso femminile, che avallerebbero la tesi di violazione di diritto di rappresentanza –“ l'arrotondamento per difetto corrisponde a criteri diversi che non rispecchiano la composizione nè della popolazione iscritta nelle liste elettorali, nè quella dei residenti”
Abbiamo provato ad approfondire la questione con la dott.ssa Francesca Beneduce, Presidente della Commissione Regionale Pari Opportunità – “Quello di Nola non è caso isolato; sono diversi quelli che abbiamo presentato sia al Presidente Caldoro che al Prefetto, riguardo non solo alle Giunte formatesi con le elezioni di maggio ma anche rispetto all’adeguamento dei Comuni che non hanno partecipato alla tornata elettorale”.
Sulla norma ha poi commentato – “fa riferimento ad un principio di giusta distribuzione della rappresentatività, è a tutela della pari opportunità, quindi non uno strumento in funzione delle quote rosa. Spero si possa superare questa questione di genere che per ora vede protagonista unilateralmente le donne”.
“In diversi casi si è provato a giustificare il mancato rispetto della ripartizione con l’assegnazione del ruolo di vice-sindaco ad un componente femminile, o anche con l’accorpamento in unica figura di più deleghe. Su questo punto va precisato come non sia una questione di qualità e pesantezza di deleghe. I sindaci hanno possibilità di non attenersi al 40% fissato dalla norma purché giustifichino la scelta”.
“Per le tempistiche, complice anche il periodo estivo, non abbiamo ancora certezze – ha concluso la Beneduce – sicuro è che le autorità competenti sono state messe a conoscenza della situazione, la norma è recente ma molto chiara, ci muoveremo affinché venga rispettata”.