Legge Quadro sulle Pari Opportunità
È targata Passariello – Beneduce – D’Angelo – Paolino la Legge Quadro sulle Pari Opportunità all’esame del prossimo Consiglio regionale. “La Campania ha dimostrato di essere una terra particolarmente attenta al riconoscimento dei diritti delle donne e alla rappresentanza femminile nelle istituzioni, anche grazie al sistema elettorale che incentiva le quote rosa. Con questa proposta, la nostra Regione sarà tra le prime ad adottare un sistema che garantisce la parità di genere in ogni dimensione e sotto ogni profilo della vita pubblica e privata delle bambine, delle adolescenti e delle donne”.
Così Flora Beneduce, consigliere regionale della Campania e componente della Commissione permanente Sanità e sicurezza sociale, insieme con i colleghi Passariello, D’Angelo e Paolino, presenta la proposta di legge che, già a partire dalla forma giuridica concede margini “politici” ed “amministrativi” per attuare le misure nei vari ambiti, nei giusti modi e nei tempi congrui.“L’obiettivo consiste nel rimuovere ogni forma di disuguaglianza e di discriminazione, diretta o indiretta, nei confronti del genere femminile – continua l’onorevole Beneduce – . Contemporaneamente, la legge valorizza e promuove le pari opportunità, la differenza di genere e l’affermazione della propria specificità e libertà. In questo modo, si giungerà alla parità giuridica e sociale tra donne e uomini, attraverso un costante dialogo con le istituzioni elettive, le parti sociali, gli organismi che si occupano di pari opportunità e discriminazioni di genere, i centri antiviolenza, le rappresentanze femminili delle realtà economiche, imprenditoriali, professionali e del lavoro, le associazioni femminili, i centri di documentazione delle donne e gli istituti culturali per la promozione della cultura delle differenze di genere presenti nella regione. Nel testo, inoltre, sono regolamentati il sistema della rappresentanza, la cittadinanza di genere, il lavoro e sull’occupazione femminile. Infine, grande attenzione è riservata alla medicina di genere, cioè allo studio delle differenze tra le funzioni vitali di uomini e donne e la loro esperienza relativa alla stessa malattia finalizzata all’appropriatezza della prestazione sanitaria. Ciò determina, quindi, un’indagine per verificare le relazioni tra l’appartenenza al genere sessuale e l’efficacia delle terapie nel trattamento delle patologie. Nel documento, poi, è inserita una sezione importante sul tema drammatico della violenza di genere, ed è predisposto un Piano regionale di durata triennale, che definisce le linee di indirizzo per l’accoglienza delle donne che hanno subito violenza, in modo da garantire il coordinamento tra tutti i soggetti della rete coinvolti e l’organizzazione della loro presa in carico, sia in caso di emergenza sia nella quotidianità. Per un monitoraggio costante, è previsto anche un Osservatorio, la cui funzione è supportata da una Rete conoscitiva a supporto del sistema di welfare regionale e locale sui temi di genere”.