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Commissione pari opportunità «La politica resti fuori»

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Commissione pari opportunità«La politica resti fuori»

L’indicazione delle tre componenti tecnicheal centro della polemica alla vigilia del Consiglio

BARI - Tra trattative più o meno dichiarate e dissidi pronti a esplodere, si preparava per il prossimo Consiglio comunale, in programma per giovedì, la nomina delle tre componenti tecniche della commissione per le pari opportunità. Ma la delibera sarà probabilmente ritirata. Per effetto delle proteste di chi, Stati generali delle donne in testa, hanno sollevato la scarsa trasparenza nella gestione della fase di candidature. La dirigente della ripartizione Segreteria Generale, Marta Menichelli, ha scritto una lettera al sindaco, suggerendo il ritiro della delibera.

LA COMMISSIONE - La commissione per le pari opportunità è composta, per regolamento, da due esponenti di ogni gruppo consiliare, più tre figure esterne che vengono di solito indicate dalla maggioranza (2) e dall’opposizione (1) Ogni componente percepisce un gettone di circa 70 euro per ogni seduta. E, di solito, questa commissione si riunisce ogni giorno feriale della settimana. Alla composizione politica, si è proceduto a fine agosto. Per le tre figure tecniche, invece, il Consiglio si diede trenta giorni di tempo per valutare eventuali candidature e quindi votare.

CHI SONO LE CANDIDATE - Sebbene non ci sia stata una diffusione pubblica della ricerca di profili di esperti, al Comune sono arrivate 21 candidature. Si tratta, però, in gran parte di persone che hanno rapporti con la politica, con i partiti, e che da essi, sembra probabile, sono state allertate. Due di loro, Rosa Grazioso e Monia Magistro, si erano candidate al Consiglio comunale senza risultare elette. Altre tre, Mariella Santacroce (come consigliera comunale), Natalia Italiano e Marilena Marrazzo (come tecniche) sono già state componenti della commissione. Loredana Iacobellis era candidata del centrodestra, alla presidenza di una circoscrizione , nel 2009.

IL MAIL BOMBING DEGLI STATI GENERALI - Le donne riunite nell’associazione degli Stati generali hanno colto la circostanza e hanno iniziato a inviare, nell’imminenza del voto, una gran quantità di candidature alternative. Per pretendere che non si procedesse a una selezione per meriti “politici”. La delibera di nomina, al sesto punto dell’ordine del giorno dei lavori consiliari, sarà quindi ritirata.

Adriana Logroscino

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