Riconoscimento della lingua dei segni, equità nell'istruzione e pari opportunità per persone con disabilità uditiva
«L'obiettivo Lis è importante per tutti noi sordomuti, vogliamo che siano rispettati i diritti dell'Onu e che venga riconosciuta la lingua dei segni. La nostra è una battaglia per i diritti sociali di migliaia di persone con disabilità uditiva affinché vengano finalmente garantiti equità nell'istruzione, pari opportunità nel lavoro, inclusione sociale e accessibilità nella vita quotidiana», questo l'accorato del presidente regionale dell'Ente Nazionale Sordi e commissario straordinario di Avellino, Camillo Galluccio, accompagnato dall'interprete della Lingua dei Segni Alessia Vollaro, volontaria presso la sede Ens di Contrada Quattrograna nonché dal vice commissario Ens di Avellino Carmine Guanci, dal referente del gruppo giovanile Francesco Scarpino.
Il sit in di protesta, svoltosi questa mattina davanti a tutte le sedi della Prefettura campane, ha così ottenuto il sostegno da parte dell'alto organo di Governo cittadino in vista dell'appuntamento del 20 novembre a Roma per chiedere al Governo Renzi di firmare la proposta di legge presentata dall'Ens nel mese di ottobre 2013 «Disposizioni per la rimozione delle barriere della comunicazione, per il riconoscimento della LIS, della LIS - tattile e per la promozione dell'inclusione sociale delle persone sorde e sordo-cieche». Sono 400 circa i sordomuti nella nostra provincia, oltre 6.000 in Campania e 70 mila in Italia.
«A nome del Prefetto Carlo Sessa abbiamo espresso tutta la solidarietà all'Ens a sostegno delle persone sorde – commenta il Capo di Gabinetto Esther Fedullo – faremo il possibile per supportare la proposta di legge che sarà presentata al Governo in modo che finalmente vengano riconosciuti i diritti di queste persone».
Ultima modifica ilMercoledì, 12 Novembre 2014 14:02