Pari opportunità e politica. Le considerazioni della candidata M5S Vitiello: “L’uguaglianza è data dalla possibilità di scegliere”
LECCE – Donne in politica, impegnate nel cda e in ruoli dirigenziali all’interno delle aziende, professioniste che non hanno alcun timore a sostenere il confronto, alla pari, con i loro colleghi uomini. Donne che sanno di valere. Donne che, tuttavia, sono costrette spesso a scontrarsi con l’assenza di politiche atte a favorire la loro presenza attiva nel mondo del lavoro.
Il tema è di stringente attualità e ha fatto irruzione anche nella campagna elettorale per le Regionali in Puglia. Il Consiglio regionale ha di recente affossato la parità di genere, con la complicità di alcuni esponenti di centrosinistra che, conti alla mano, risultano essersi allineati con Forza Italia. Il candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra Michele Emiliano ha schierato sei donne alla “guida” delle liste nel Pd nelle province pugliesi, una misura che però dato adito a nuove polemiche.
A intervenire sul tema, ora, è la candidata del M5S al Consiglio regionale Caterina Vitiello, attivista leccese che segue da vicino le vicende cittadine: ieri sera si è proprio parlato di donne e di politica declinata al femminile a Palazzo Carafa, nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni del Consiglio Comunale. “La parità di opportunità – specifica -non è una quota rosa o una preferenza di genere. Per far si che sempre più donne si possano impegnare in politica, dando un apporto unico ed indispensabile per competenza e sensibilità, è necessaria un’azione sociale che faciliti la partecipazione, permettendo la conciliazione degli impegni e dei tempi familiari, lavorativi e politici. I servizi nel sud sono praticamente carenti: insufficienti gli asili pubblici, inesistenti quelli aziendali e la crisi economica permette sempre meno l’ausilio di baby sitter”, afferma. La conseguenza è facilmente rilevabile: le donne meridionali sono spesso costrette a dire addio al lavoro in presenza di uno o più figli. Spesso è una scelta personale per poter meglio accudire i piccoli di casa, altre volte è una costrizione, dettata proprio dall’assenza di sostegno di qualsiasi tipo.
“La politica – evidenzia però Vitiello – ha il dovere di permettere le pari opportunità. Prima di riservare dei numeri bloccati nelle liste elettorali o dare l’inutile contentino del capolista, come ha fatto Emiliano per le candidate del PD, ci si impegni affinché le donne non debbano più rinunciare a ricoprire ruoli politici, cariche istituzionali o manageriali. Poter scegliere è la più coerente attuazione del principio di uguaglianza sostanziale. Poter scegliere di non rinunciare sarebbe davvero pari opportunità”.