Firenze. Tragedia dei migranti, la presidente della commissione pari opportunità: “Vietato assuefarsi alle stragi, l’Europa non può ignorare dov’è il diritto e la giustizia”
Comune di FirenzeFirenze. Tragedia dei migranti, la presidente della commissione pari opportunità: “Vietato assuefarsi alle stragi, l’Europa non può ignorare dov’è il diritto e la giustizia”Questo l’intervento in aula della presidente della commissione pari opportunità
“Sabato notte centinaia di persone sono morte in un naufragio nel Canale di Sicilia, in quella che rischia di essere la peggior tragedia dei migranti di sempre.
Stamattina un barcone con 200 migranti è naufragato davanti all'isola di Rodi. Per ora sono stati recuperati 3 corpi di cui un bambino.
Anche nel barcone affondato sabato notte, partito ad est di Tripoli, dove erano imbarcate 900 persone rinchiuse nella stiva dai trafficanti, c'erano tante donne e bambini.
Uno dei soccorritori che sta operando dalla notte scorsa nella zona del naufragio racconta quel che si è trovato davanti. Riferito ad un ragazzino di circa 10 anni dice: "è stato uno dei primi che abbiamo recuperato, era a faccia in giù in una chiazza di nafta".
Da dicembre del 2014 i migranti morti nel nostro mare sono circa 1.600, a cui vanno aggiunti quelli di stamattina.
Ormai siamo assuefatti alle notizie dei migranti che muoiono, al punto che tali notizie sentite in TV non ci indignano più, perché sono diventate un sottofondo che non riesce a coinvolgerci.
Durante la Seconda Guerra Mondiale la maggior parte degli italiani restò muta alle leggi razziali e alle loro conseguenze. Meglio stare in silenzio che lasciarsi coinvolgere o compromettere.
In Sicilia e in Calabria la mafia e la 'ndrangheta proliferano grazie allo stesso silenzio assordante.
Dobbiamo recuperare la stessa capacità di indignarci che oggi abbiamo maturato nei confronti del nazismo e della mafia.
Non restiamo indifferenti di fronte a tanta sofferenza umana. Sono uomini e donne che cercano in Europa la loro sopravvivenza, la loro integrazione e la loro felicità.
Non è vero che non possiamo fare niente. Noi possiamo aiutare i nostri figli a maturare la capacità di indignarsi contro le ingiustizie.
La nostra richiesta all'Europa non può farci acquietare la coscienza, lo scarico delle responsabilità non può essere un alibi. L'Europa non può ignorare dov'è il diritto e la giustizia”.
20/04/2015 17.09Comune di Firenze