Expo, firmata la carta delle Pari opportunità e dell'Uguaglianza sul Lavoro
La Carta è stata recepita dall'Italia nel 2009, soprattutto grazie all'interessamento della Fondazione Sodalitas, e al momento sono 14 i Paesi membri dell'Unione europea che danno alle proprie imprese la possibilità di aderirvi. «Abbiamo deciso di firmare la Carta perchè crediamo nei principi in essa contenuti - ha spiegato Sala -. In più Expo, nel bene e nel male, è sempre al centro dell'attenzione mediatica. Speriamo così di fare da cassa di risonanza e di lasciare il segno». Expo può diventare modello di riferimento anche sul piano dei diritti, sia civili, sia sociali. «Qui - ha sottolineato Sala - si respira un'atmosfera di enorme gentilezza, ed è la cosa di cui vado più fiero. Mi riferisco per esempio ai tanti volontari, soprattutto ragazzi e pensionati, ma anche ai detenuti. Tutti stanno facendo un lavoro splendido. Stiamo dando il buon esempio e chi arriva qui da fuori ha l'impressione di trovarsi in una situazione in cui regnano armonia e relax».
Sala ha poi auspicato che il documento possa ispirare le future esposizioni universali. Sarà infatti stilato e depositato al BIE (Bureau International des Expositions) un elenco di «buone pratiche» messe in campo durante i sei mesi di Expo, che funga da modello per le prossime Esposizioni. «Non sempre vincono i Paesi più ricchi - ha precisato Sala -. Non conta la proposta economica, ma il piano ideato. Milano ha vinto sia grazie alla sua immagine di città della solidarietà, sia grazie al tema. Daremo al BIE il compito di far sì che il nostro segno rimanga in futuro». La vicesindaco di Milano, Ada De Cesaris, ha poi tracciato un parallelismo tra l'editto di Costantino, firmato nel 313 d.C., e Expo Milano 2015: «Quello di Costantino fu il primo vero atto di tolleranza che vogliamo ricordare. Questa Carta ha un senso molto importante e vuole collocarsi in continuità con quello che Milano nei secoli è sempre riuscita a fare».
Alla cerimonia della firma hanno partecipato, tra gli altri, l'Esperto dell' Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, Marco Buemi, il consigliere delegato di Fondazione Sodalitas, Carlo Antonio Pescetti, e il presidente nazionale di Arcigay, Flavio Romani. In particolare, quest'ultimo per l'occasione ha donato a Sala e De Cesaris due piatti recanti questa scritta: Hungry 4 human rights. Ricordando: «Sono piatti che vanno riempiti, siamo affamati di diritti»
Sabato 16 Maggio 2015, 20:41 - Ultimo aggiornamento: 18 Maggio, 10:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA