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La lunga marcia delle donne avvocato per ottenere pari opportunità - ORDINE PROFESSIONALE ROVIGO L’evoluzione dell’equilibrio e parità di genere è il tema organizzato nella sala Arzenton del Consorzio di Bonifica Adige Po. Protagonisti Davide Nalin

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

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Uguali sulla carta, diverse nella realtà. Le donne avvocato, discriminate nella professione per motivi biologici, escluse dall'accesso a ruoli di potere e rappresentanza fino al 2006, svantaggiate nel riconoscimento economico della professionalità. Una situazione mutata negli anni più recenti con il riconoscimento delle esigenze legate alla conciliazione della vita professionale con quella famigliare. Il notevole passo avanti segnato dalla legge professionale del 2012 che ha istituito le Commissioni per le pari opportunità nella professione forense

Rovigo - Un convegno dedicato all' Equilibrio di genere e all'evoluzione delle Pari opportunità è stato organizzato nel pomeriggio di ieri, 5 maggio, nella sala Arzenton del Consorzio di Bonifica Adige - Po, di piazza Garibaldi, a Rovigo, per fare il punto, con le nuove leve al femminile della professione forense, sul cammino compiuto in tema di Pari opportunità. Diritti riconosciuti sulle carte di Trattati, Convenzioni, Articoli di legge e Norme di diritto nazionale e internazionale, mai veramente applicati nella realtà. "Differenze di genere che hanno pesantemente condizionato l'accesso delle donne alla professione forense fino agli anni '20 del Novecento" come ha precisato l'avvocato Aurelia Barna, coordinatrice del Comitato pari opportunità unione triveneto, che sull'argomento ha svolto un'indagine molto precisa e accurata - per il rifiuto degli avvocati uomini di includerle negli ordini professionali". Rifiuto motivato dalle differenze biologiche e ormonali che hanno limitato la presenza delle donne avvocato nella società, fino agli anni '80, quando erano ancora pochissime e nessuna presidente dell'ordine. 

"Le donne hanno sempre dovuto dimostrare di valere di più degli uomini, di essere brave ed efficenti pur guadagnando meno della metà dei colleghi maschi, anche se le spese sono le stesse. Una differenza di reddito che ostacola la crescita professionale e la preparazione. Un vero cambiamento di rotta si ha con la creazione della Commissione pari opportunità del Cnf che vengono inserite negli ordini forensi. Un ulteriore progresso avviene con la legge professionale della fine del 2012 che riconosce la 'Riserva di genere' nei consigli professionali e promuove il riconoscimento degli uomini delle diverse esigenze delle colleghe. Affermare i nostri diritti, tuttavia, dipende anche da noi, dalla consapevolezza del nostro ruolo e delle nostre esigenze per arrivare alla conciliazione tra il tempo della vita professionale e quella privata" ha concluso rivolgendosi alle tante giovani colleghe presenti in sala. 

Aperto dal saluto e dalle anticipazioni in merito al tema trattato dell'avvocato Giampietro Berti, il convegno si era poi sviluppato con l'intervento di Valentina Noce, presidente Pari opportunità dell’ordine degli avvocati di Rovigo che ha presentato la lunga lista delle norme di diritto nazionale e comunitario poste a tutela delle donne seguendo il principio di parità: dal Preambolo della carta dell'Onu, adottata dall'Assemble generale delle Nazioni Unite, il 20 dicembre del 1952, al Trattato Ue del 2010 e le determinazioni successive con il punto 3 della strategia per l'uguaglianza 2010 - 2015 sulla partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini ai processi decisionali politici e pubblici e la violazione degli obblighi internazionali assunti dall'Italia in merito. Violazione dei diritti esercitata dal sindaco del Comune di Civitavecchia in occasione delle elezioni amministrative del maggio 2012, quando non venne rispettato l'obbligo di garantire le pari opportunità nella composizione della Giunta. 

Inserendosi nel tema, Davide Nalin, sostituto procuratore del Tribunale di Rovigo, ha spiegato la differenza tra 'equilibrio di genere', in chiave economica e matematica,  e 'principio di efficenza'. "Le disparità tra uomini e donne violano i principi fondamentali e si riflettono in maniera pesante sull'economia e il trattato di Amsterdam, che ha introdotto il principio di parità tra uomini e donne tra le missioni della Comunità europea, ha assunto dimensione trasversale applicabile a tutte le politiche comunitarie, riflettendosi sull'economia e lo sviluppo sociale. Nessun riferimento alle Pari opportunità" ha spiegato. Ha, poi, precisato che il divieto di accesso alle donne in Magistratura, in vigore fino ad alcuni anni fa, trovava fondamento nella emotività femminile in particolari periodi della vita. Motivazioni sfatate dalla realtà dei concorsi per la Magistratura come per l'accesso alla carriera militare, in cui le donne si classificano meglio dei colleghi. "In senso stretto, non c'è diversità scientifica tra i due sessi pur se l'uomo è più razionale e la donna più intuitiva. Il principio di efficienza, basato sulla 'teoria dei giochi', rintraccia i risultati migliori nei giochi cooperativi, quando la condivisione di diritti e doveri è accettata come valore. Ma i risultati migliori si raggiungono con i 'giochi competitivi', su cui si basa l'economia, diversamente si viene battuti dalla concorrenza". Tra le due opzioni c'è la strada del compromesso generato da comportamenti irrazionali. Il nostro sistema giuridico è tutt'ora molto lacunoso, per cui, a partire dagli anni '50, sono state introdotte diverse regole per raggiungere l'equilibrio. L'uomo in posizione dominante ha creato inefficienze nel sistema e vuoti nell'organico, aprendo, di fatto, l'accesso alle donne in Magistratura e l'articolo 97 della Costituzione ha stabilito il principio delle Pari Opportunità costituzionalmente garantite. L'equilibrio di genere, a sua volta, è sostenuto dalle scienze economiche che lo legittimano". E, per concludere, l'avvocato Nalin è ritornato al caso del Comune di Civitavecchia, condannato per non aver previsto l'equilibrio nella presenza dei due generi, in vista dei risultati migliori. 

Lauretta Vignaga

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