La cooperazione fa scuola per le Pari opportunità |
26/06/2015h.10.10
Produrre cambiamenti strutturali nei comportamenti delle cooperative e delle imprese mettendo a punto modelli per il miglioramento delle condizioni di lavoro delle donne e per la valorizzazione delle donne stesse. All’insegna di queste parole d’ordine e dello slogan “Protagoniste per cambiare”, sono stati presentati ieri mattina a Roma, al Palazzo della Cooperazione in via Torino, i principali risultati del progetto “Modelli per la diffusione delle Pari Opportunità nelle imprese cooperative”, promosso dall’Alleanza delle Cooperative Italiane (costituita da AGCI, Confcooperative e Legacoop) e da Cgil-Cisl-Uil. L’Azione di sistema è stata finanziata da Fon.Coop, Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione Continua nelle Imprese Cooperative.bellanovaLa mattinata di lavori è stata introdotta da Andrea Fora, neo presidente di Fon.Coop che ha voluto sottolineare la centralità della “valorizzazione delle donne e dei giovani per promuovere una vera politica di cambiamento e per non tradire l’anima più profonda della cooperazione”. Sono poi intervenute Dora Iacobelli, vicepresidente Legacoop in rappresentanza dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, Loredana Taddei, per Cgil-Cisl-Uil, Tiziana Cercone (Ial nazionale), Claudia Gatta (Commissione Dirigenti Cooperatrici Confcooperative), Roberta Bortolucci (Commissione Pari Opportunità Legacoop). L’Onorevole Alessia Mosca, parlamentare europeo, in collegamento video, ha evidenziato le Politiche per la valorizzazione del lavoro femminile e i risultati di legge sulle quote rosa e Maria Pia Mannino, vicepresidente del Comitato Nazionale di Parità del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha illustrato il ruolo del Comitato oltre la Legge 125.Le conclusioni sono state affidate all’Onorevole Teresa Bellanova, Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che ha evidenziato come la composizione del lavoro nelle imprese cooperative sia, in controtendenza rispetto al resto del Paese, a maggioranza femminile. “Un segnale importante che deve essere trasmesso all’esterno attraverso la cooperazione, per far capire che la parità è realizzabile. Soprattutto attraverso progetti come questo che testimoniano un’ampia capacità di sperimentare e di innovare” ha detto Bellanova, proponendo di ripetere l’incontro in futuro per confrontarsi sul lavoro svolto nel frattempo.In particolare, il progetto – realizzato in sinergia dagli Enti tecnici dell’Alleanza e dei Sindacati – ha previsto un percorso di approfondimento, di confronto e di elaborazione che ha coinvolto molte cooperative, cooperatori e dirigenti del sistema, donne e uomini. Un percorso che è stato anche un’importante palestra per la costruzione di orientamenti comuni in tema di parità di genere.Il progetto ha toccato le seguenti aree tematiche:– La conciliazione vita-lavoro– La gestione delle risorse umane in ottica di genere, lo sviluppo della leadership femminile e la governance paritaria delle imprese cooperative– La contrattazione di secondo livello– La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoroRicordiamo che le tre organizzazioni che hanno dato vita all’Alleanza delle cooperative italiane (AGCI, Confcooperative, Legacoop) rappresentano insieme il 90% del settore cooperativo per occupazione, con 1,150 ml di addetti. Di questi oltre il 58% sono donne. L’analisi dell’esperienza cooperativa con riferimento all’occupazione femminile, mostra una situazione atipica rispetto al quadro italiano, poiché la presenza di donne è rilevante sia in termini di occupazione totale che tra i soci, con settori che si collocano molto al di sopra della media, in particolare il settore sociale, quello dei servizi in generale (pulizie, ristorazione ecc.) e la grande distribuzione.