Pari opportunità, la scuola chiarisce il percorso scelto - Cronaca
MATTARELLO. Dopo le notizie, smentite, sulla cancellazione del percorso di genere nella scuola di Mattarello, si è svolto giovedì sera, nell’aula magna della scuola un affollato incontro di genitori sull’educazione alla relazione di genere. Incontro voluto dalla scuola, per fare chiarezza e informare correttamente. La dirigente Antonietta Decarli, ha riferito in apertura che l’Istituto comprensivo Aldeno Mattarello è uno dei 21 istituti che ha aderito e che i destinatari del progetto riguardano gli alunni di una sola classe della scuola media. Si tratta del progetto numero 3 (fra i 5 da scegliere) che riguarda lavori di gruppo e metodi narrativi su identità, differenze e stereotipi: laboratori di educazione al genere per studenti e studentesse delle secondarie, per la durata di 9 ore. Decarli ha anche detto che, a partire dal 26 ottobre, ci saranno le votazioni per il rinnovo dei rappresentanti e le assemblee della scuola nella quale si riferirà sui programmi, compreso questo “sull’educazione alla relazione di genere” riservato solo ad una classe perché questa è la possibilità della Provincia. Luciano Malfer, dirigente per l’agenzia provinciale per la famiglia, ha ricordato: «L'attivazione dei percorsi negli istituti scolastici sarà preceduta da una presentazione da parte dei formatori, rivolta ai genitori degli studenti coinvolti per una condivisione dei contenuti. Al termine delle attività, sarà proposta ai genitori, una restituzione del lavoro effettuato». «Il tema dell’affettività e sessualità, non fa parte di questi percorsi, qui si parla d’altro»: ha puntualizzato l’assessora Sara Ferrari che ha i figli proprio in quella scuola e che ieri è stata attaccata con volantini distribuiti davanti all’istituto. Ha spiegato che si cerca di introdurre questi percorsi, peraltro già avviati da quattro anni, per superare gli stereotipi sulle scelte maschi-femmine. «Lo facciamo, perché non vogliamo perdere talenti, Samantha Cristoforetti insegna u cosa può fare una donna». Sulle posizioni di successo a scuola, tra maschi e femmine, si è intrattenuta Chiara Tamanini dell’Iprase evidenziando come le femmine scelgano materie umanistiche ed i maschi materie scientifiche: tali canalizzazioni sono stereopiti. «Occuparsi di genere a scuola è costruire una coscienza etica e civile, sviluppare un atteggiamento riflessivo e critico»: ha osservato Barbara Poggio prorettrice dell’Università di Trento. Gli interventi dei genitori hanno dimostrato come i dubbi siano ancora rimasti. Oggi il Pd ha espresso solidarietà a Sara Ferrari per la violenta campagna di cui è oggetto. (g.m.)