"Pari opportunità a Mendrisio" - Ticinonews
In occasione dell’Otto Marzo, giornata internazionale della donna, le donne degli schieramenti politici attivi a Mendrisio hanno sottoscritto un manifesto politico in dieci punti con l’impegno di rispettarlo.
Come primo atto concreto è stata inoltratata una mozione – sottoscritta anche da uomini – per chiedere al Comune di Mendrisio di aderire alla Carta europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale e di introdurre il bilancio di genere.
Nonostante il principio dell’uguaglianza tra donne e uomini sia iscritto nella Costituzione federale dal 1981, nonostante la Legge federale sulla parità tra i sessi sia in vigore dal 1996, la parità è ancora molto lontana.
"Se, indubbiamente, sono stati compiuti passi avanti - scrive l'alleanza - c’è ancora molto da fare per raggiungere una piena parità: discriminazioni salariali, soffitto di vetro, scarsa possibilità di conciliare famiglia e lavoro, diffusione di tempi parziali, persistenza di stereotipi di genere, ridotta rappresentanza politica: sono solo alcuni degli ostacoli con i quali sono confrontate le donne. Restando sul piano della rappresentanza politica, la Svizzera ha compiuto passi indietro. Secondo la classifica dell'Unione interparlamentare (IPU) pubblicata a inizio marzo 2016, la Svizzera occupa ora il 36esimo rango su 191 Stati. Nel 2004 era al 22esimo posto, ma da allora è stata superata soprattutto da Paesi africani e sudamericani. Per quanto concerne i Paesi vicini, meglio della Svizzera fa soltanto la Germania (26esimo rango). Sul piano cantonale, in media il 25,8% dei seggi nei Gran consigli è occupato da donne, secondo gli ultimi dati dell'Ufficio federale di statistica, pubblicati in occasione dell'8 marzo, Giornata internazionale della donna. Le cosiddette "quote rosa" si sono leggermente riprese dopo il calo nella legislatura 2008-2011. In otto Cantoni (Vaud, Basilea Campagna, Zurigo, Argovia, Berna, Basilea Città, Soletta e Appenzello esterno), la percentuale si fissa al 30% e più: Basilea Campagna fa corsa in testa (37,8%) mentre la lanterna rossa spetta al Vallese (15,4%). In Ticino la quota è del 24,4%, sestultimo posto."
"In occasione dei suoi 40 anni di esistenza, la Commissione federale per le questioni femminili (CFQF) ha sottolineato come gli stereotipi di ruolo stanno mutando. Oggi si tratta di combattere le discriminazioni strutturali meno visibili, di superare l'inerzia istituzionale e di far adottare misure legislative per far progredire la parità di fatto."
La mozione interpartitica (prima firmataria Françoise Gehring (Insieme a Sinistra); sottoscritta da Claudia Barella-Crivelli (I verdi); Grazia Bianchi, Giancarlo Nava (IaS); Marcella Bianchi, Samuele Cavadini (PLR); Francesca Luisoni, Davina Fitas, Paolo Danielli (PPD), Daniele Caverzasio, Emiliana Cerè (Lega dei ticinesi)) vuole essere una proposta, un primo atto concreto dell’Alleanza OttoMarzo.16 che chiede al comune di Mendrisio di aderire alla Carta europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale e di introdurre il bilancio di genere.
Elaborata dal Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa, in collaborazione con numerosi partner e con il sostegno della Commissione europea, la Carta europea per l'uguaglianza e la parità è stata adottata e sottoscritta nel 2006. Identifica metodologie e buone prassi per l'attuazione concreta di politiche per le pari opportunità a livello locale e regionale. Nella Carta la rappresentanza di genere viene assunta in qualità di elemento unificante ed essenziale, in un contesto in cui la questione della cittadinanza femminile non è meramente quantitativa o formale, bensì sostanziale per la qualità del profilo progettuale di una società.
Il bilancio di genere (o gender budgeting) è invece uno strumento con il quale l’autorità politica definisce il modello di sviluppo socioeconomico e i criteri di ridistribuzione all’interno della società, decide le priorità d’intervento rispetto alle politiche e ai bisogni dei propri cittadini tenendo in considerazione la dimensione di genere. Sostanzialmente il bilancio di genere consiste nella valutazione dell'impatto delle politiche di bilancio sul genere attraverso l'individuazione di aree sensibili al genere, allo scopo di promuovere l'uguaglianza di opportunità tra uomini e donne. Un principio, come abbiamo già sottolineato, iscritto nella Costituzione svizzera dal 1981. I destinatari del bilancio di genere sono: i decisori politici (che sulla base del documento possono effettuare politiche di allocazione delle risorse più efficiente), il personale dell’amministrazione (che viene coinvolto e stimolato a gestire i servizi in ottica di genere), la comunità (il bilancio di genere infatti rappresenta una forma di rendicontazione sociale).
Redazione | 9 mar 2016 10:00
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