I retweet fascisti di Elena Donazzan, assessore alle pari opportunità della Regione Veneto
Ad alimentare ombre sul personaggio è un recente retweet con cui l'assessore ha rilanciato un messaggio omofobo pubblicato da un gruppo dichiaratamente fascista. Un'immagine mostra Marino, Concia, Crocetta e Vendola affiancati dalla scritta «Ecco l'Italia che vuole la sinistra... gay, lesbiche, trans, depravati... poi pedofili, ladri e faccendieri vari».Si tratta dunque di insulti gratuiti e di accuse infamanti che un politico farebbe bene ad evitare, peraltro aggravati da un contesto dichiaratamente fascista. Basta guardare quel profilo per notare come dietro al simbolo dell''aquila con il fascio ci siano immagini e citazioni di Mussolini sparse un po' ovunque (qui e qui un paio di esempi). E se il messaggio non fosse stato abbastanza chiaro, la pagina precisa: «Io sono fascista».Data la matrice, non stupisce dunque come si schierino con la Manif pour tous e garantiscano la loro partecipazione al Family day di Gandolfini, Amato e Adinolfi. Peccato che questo non spieghi perché mai l'assessore alle pari opportunità del veneto non solo legga quella cose, ma le rilanci senza neppure preoccuparsi di come quegli insulti gratuiti siano accompagnati da un simbolo fascista.