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Pari Opportunità tra donne e uomini la parità da raggiungere

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

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Le donne ancora oggi devono assumersi la responsabilità del cambiamento in tema di parità tra i sessi e pari opportunità. La responsabilità è singola e collettiva, ma indubbiamente sono la politica e le istituzioni ad essere chiamate in causa, per costruire insieme un percorso politico, sociale e culturale in evoluzione. E’ noto a tutte/i che le donne siano ancora oggetto di discriminazione sistematica e persistente sotto il profilo dell’accesso ai posti di lavoro, alle risorse, al potere. Non tutti però sono consapevoli di quanto grande sia ancora la disuguaglianza di genere: l’Italia si attesta al 41° posto nel Global gender gap 2015, nonostante abbia migliorato la propria posizione negli ultimi anni. A partire da qui, una profonda riflessione sulle politiche adottate ed applicate in Italia è doverosa, contestuale però ad una cambio di passo della politica.

Sono tante le normative internazionali che ci vincolano a rimuovere le discriminazioni e le disuguaglianze in base al sesso; i primi trattati risalgono a 30 anni fa e vanno dalla Piattaforma di attuazione della Conferenza ONU di Pechino al Trattato dell’Unione Europea, alla Carta Europea dei diritti fondamentali. Anche la Convenzione di Istanbul del 2011, ratificata dall’Italia due anni più tardi, afferma la necessità di adottare misure per affermare la parità tra i sessi e combattere la discriminazione nei confronti delle donne, come strumento per promuove e tutelare il diritto di tutti, e segnatamente delle donne, di vivere libere dalla violenza.

In Italia gli organismi istituzionali di parità a livello locale e regionale, nati negli ultimi 20 anni, operano come rete di scambio di esperienze, di elaborazioni e di proposte per rimuovere gli ostacoli che, di fatto, ancora costituiscono discriminazione diretta e/o indiretta nei confronti delle donne; tali organismi hanno cominciato a porre l’attenzione sulle differenze di genere e sul riequilibrio della rappresentanza tra uomini e donne in tutti i luoghi decisionali. Anche in Umbria il percorso del Centro regionale per le Pari Opportunità, istituto con legge regionale nel 2009, ha favorito l’inizio di un percorso per l’attuazione delle politiche di genere in quanto incubatore e coordinatore di saperi di genere; solo nel 2014 sono stati aperti i Centri Antiviolenza di Perugia e Terni, con i quali il Centro Antiviolenza di Orvieto L’Albero di Antonia opera ormai in rete.

Oggi siamo all’inizio di un reale cambiamento politico, sociale e culturale e proporre che gli organismi di parità debbano occuparsi anche di politiche antidiscriminatorie, di inclusione sociale ed economica per una molteplicità di soggetti, è tornare 30 anni indietro; un’operazione siffatta avrebbe il risultato di neutralizzare le politiche di genere, quindi di vanificare le azioni che dovrebbero essere al centro dell’agenda politica locale, regionale e nazionale per andare avanti verso una reale parità di genere. Cosa tutte/i possiamo fare? Vigilare, partecipare, contribuire a realizzare progetti comuni, superando ogni barriera di appartenenza. L’ associazione L’Albero di Antonia dal 2005 ha iniziato ad operare in favore delle donne ed al fianco delle istituzioni, anche proponendo il tavolo interistituzionale di prevenzione e contrasto alla violenza di genere ed il tavolo per le pari opportunità. Ora è la volta della commissione delle pari opportunità per favorire la politica di genere anche ad Orvieto.

Associazione L’Albero di Antonia di Orvieto

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