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Il Friuli - Pari opportunità e stessi traguardi anche per gli stranieri

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

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10/04/2016

L’inclusione è il vero obiettivo cui mirare e la nostra regione sta facendo i passi giusti. E’ necessario, però, che i progetti non rimangano chiusi a scuola, ma coinvolgano anche il territorio

Davide Zoletto, professore associato di Pedagogia generale e sociale, non parla d’integrazione, ma d’inclusione, facendo un bel passo avanti. L’inclusione, infatti, che può essere scolastica e lavorativa,  garantisce l’inserimento di ciascun individuo all’interno della società, indipendentemente dalla presenza di elementi limitanti. Come può essere l’origine.“Non esiste un modello  d’inclusione valido in tutti i casi. Qualità e modi di procedere – spiega Zoletto - sono differenti. Dipende dai territori, dalle scuole e dalle famiglie. E’ difficile dire qual è la ricetta giusta. Certo è che l’inclusione è fondamentale ed è necessario che la scuola sia preparata ad affrontare tutti i tipi di diversità.

Modello da imitareBisogna agire, “rivedendo innanzitutto i modi di procedere. Nella nostra regione ci sono già tanti progetti interessanti e c’è impegno da parte dei servizi territoriali in regione e a livello nazionale. Ma c’è ancora molto da fare”.Un traguardo, però, è stato raggiunto.“L’inclusione dei figli di genitori migranti – spiega Zoletto - è positiva e, in genere, i ragazzi non sentono il divario. Certo è che anche fuori dalla scuola bisognerebbe sviluppare progetti ricchi e in alcuni casi è stato fatto. L’offerta extrascolastica è fondamentale, sto pensando alle biblioteche, alle ludoteche, ma anche allo sport e al gioco per i bimbi più piccoli. Ormai è evidente che la società è plurale e i contesti educativi devono tenerne conto, cercando di capire e rispondere a tutte le esigenze”.Le risposte positive sono già numerose, “ma non bisogna dimenticarsi – sottolinea il professore - di ciò che è già stato fatto. Bisogna evidenziare i punti di forza di docenti e operatori, valorizzando sempre quelli degli allievi. La realtà friulana, in questo senso, è stata presa come modello anche fuori regione. Bisogna fare tesoro delle cose fatte”.

Lavoro o studioA volte i docenti guardano avanti e suggeriscono agli studenti stranieri si seguire corsi di studio, che offrano immediatamente un posto di lavoro. Insomma, meglio un istituto professionale di un liceo e quindi dell’università, condannando questi ragazzi a occupare gli strati più bassi della società“Sicuramente, il grande problema da affrontare è la canalizzazione degli studenti dopo la scuola media inferiore, ossia il loro orientamento verso l’indirizzo di studio giusto per loro. Fermo restando che ogni scuola è degna, bisogna favorire un percorso di qualità a tutti gli studenti ed è fondamentale che il sistema scolastico dia a tutti le stesse opportunità, garantendo la parità. Non si può pensare a un’integrazione di nicchia. Il traguardo deve essere per tutti lo stesso”.

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