La vera storia dell’8 marzo 1911 - PARI OPPORTUNITA’ ROVIGO Presentato il libro dal titolo “Camicette bianche oltre l’8 marzo” con l'autrice Ester Rizzo, in memoria delle 126 donne arse vive nel rogo alla Triangle Waist Company di New York
Con un libro tra saggio e narrazione, dal titolo 'Camicette bianche, oltre l'8 marzo', Ester Rizzo ha voluto recuperare la memoria delle 126 donne arse vive nel rogo della Triangle Waist Company di New York, il 25 marzo 1911. Donne immigrate da paesi diversi, che con coraggio e determinazione avevano lasciato il paese e la famiglia in cerca di lavoro e di una vita dignitosa. 38 erano italiane. Presentata in sala Consiliare della Provincia di Rovigo, sabato 9 aprile, l'opera riporta all'attenzione di tutti la vergogna dello sfruttamento sui luoghi di lavoro e l'assoluta indifferenza alla sicurezza quando in ballo c'è il profitto
Rovigo - E' il 25 marzo 1911. Un sabato pomeriggio a New York. Alla Triangle Waist Company, industria che produce 1.000 camicette bianche al giorno, l'indumento più alla moda per le donne che cominciano a uscire di casa, le operaie, chine sulle macchine da cucire, attendono con impazienza la fine del turno di lavoro. All'improvviso, all'8° piano si sente odore di bruciato e si vede del fumo. Scoppia il panico perché le operaie sono chiuse a chiave nelle stanzette da lavoro, una prassi adottata dai caporali per impedire furti di tessuto e le chiacchiere fra donne che fanno perdere tempo. In pochi minuti tutto il piano è avvolto dalla fiamme e le operaie, con i vestiti e i capelli che bruciano, si lanciano dalle finestre in cerca di improbabile salvezza, apparendo simili a comete alla gente che osserva terrorizzata dalla strada sottostante. Inutile l'intervento precipitoso dei pompieri: le scale arrivano solo fino al 6° piano e gli idranti non sparano acqua a sufficienza per contrastare il fuoco. Muoiono 126 donne, di età e nazionalità diverse. Trentotto di loro erano italiane: della Sicilia, Puglia, Basilicata e Campania dove la vita offre troppo poco e il sogno americano brilla come un faro acceso.
Saputo che molte delle vittime di quel rogo devastante, rimaste ignorate per oltre un secolo, erano siciliane come lei, Ester Rizzo prova dolore e commozione e decide di ridare loro un nome e una dignità. Si mette fare ricerche per ricostruire il contesto storico di quel periodo e rintracciare, per quanto possibile, il filo della vita di quelle operaie. E partendo dalla storia ricostruita, il Gruppo toponomastica femminile, con cui Ester collaborava, e grazie al supporto dell'editore Navarro, è stato lanciato un appello a tutte le amministrazioni dei Comuni d'Italia che hanno dato i natali a quelle vittime innocenti, affinchè le ricordino intitolando al loro nome una via, una piazza, un giardino o altro luogo di pubblico interesse per riconsegnare loro il posto che meritano nella storia. Un recupero del passato che Ester Rizzo ha portato avanti consultando archivi anagrafici e viaggiando da un Comune e l'altro del sud dell'Italia, intervistando i parenti delle defunte, i discendenti, i compaesani.
Dal sacrificio di queste donne, accomunate dal coraggio dell'espatrio, dalla condizione di operaie in terra straniera e dalla stessa morte, ha avuto origine la Giornata internazionale della donna, celebrata, per convenzione, l'8 marzo, e oggi snaturata del suo vero significato per scopi commerciali. L'opera di Ester Rizzo si pone come un atto d'amore per tutte le donne del mondo, ancora ultime fra gli ultimi nella scala sociale. Vittime di violenze, soprusi, discriminazioni nella vita sociale come in quella privata.
La presentazione in città di 'Camicette bianche, oltre l'8 marzo', organizzata dall'assessorato alle Pari opportunità della Provincia di Rovigo, presieduto da Raffaela Salmaso, ha fornito l'occasione di un colloquio con l'autrice del libro, Ester Rizzo, in tema di Pari opportunità e garanzia di diritti fondamentali per le donne.
Pubblicato nel 2014, 'Camicette bianche' è uscito da poco in una seconda edizione.
Quali le differenze tra le due edizioni? "Nell'edizione appena uscita è stato inserito il paragrafo sul viaggio a New York dell'anno scorso per presentare il libro al Calandra Italian American Istitute e all'Istituto italiano di cultura di New York oltre al Consolato italiano di New York. Un viaggio che mi ha dato modo di ricercare i luoghi dove sono passate le donne emigrate dall'Italia e dove sono morte. Un pellegrinaggio di emozioni e scoperte di vite che sono entrate nella mia vita".
A oltre un secolo di distanza da quel rogo imputabile solo alla cultura del profitto, eventi consimili continuano a verificarsi in tutti i paesi del mondo. Si piange, si condanna, si organizzano cortei e vengono fatte inchieste. E, poi... le cose si ripetono. Cos'è che non funziona?"Nel mondo non funziona quello che non funzionava 100 anni fa. Una volta eravamo noi i nati nella parte sfortunata del mondo. Oggi lo sono quelli che arrivano sulle coste d'Italia e della Grecia in cerca di un futuro. Dobbiamo aiutare le donne per migliorare la società. Una parte del ricavato del mio libro è destinata alla Fondazione Rita Levi Montalcini, che ha come obiettivo l'istruzione delle donne africane. La storia di 'Camicette binche' è una storia di solidarietà femminile: tante donne in diverse parti d'Italia si sono date da fare per far conoscere quanto è accaduto a New York più di un secolo fa, per rintracciare le origini delle vittime di quell'incendio, aiutandomi a proseguire nell'indagine e nella divulgazione".
L'incontro di oggi a Rovigo, è stato promosso dalla Commissione pari opportunità, un tema in cui sono stati compiuti molti passi in avanti. Nonostante questo, ricatti e violenze psicologiche verso le donne, nei posti di lavoro, continuano a verificarsi. Ci sarà mai una vera parità tra uomo e donna? "Ci vorranno ancora molti anni, ammesso che riusciamo a vigilare su quello che, finora, abbiamo ottenuto. Molto dipende dalla cultura dei vari paesi e dal tipo di governo che c'è".
Lauretta Vignaga