Pari opportunità di miglioramento in donne e uomini over 80 post-trombolisi per ictus ischemico
In passato i pazienti di età superiore agli 80 anni colpiti da ictus ischemico acuto non venivano considerati eleggibili al trattamento trombolitico endovenoso con attivatore del plasminogeno tissutale ricombinante (rt-PA), soprattutto per l’elevata possibilità di gravi complicanze quali un’emorragia intracranica (ICH). La visone in seguito è mutata.
Cambio di prospettiva nel 2008: consentita l’eleggibilità in pazienti selezionati«Con le linee guida sulla gestione dell’ictus ischemico del 2008, l’European Stroke Organization raccomanda la trombolisi in pazienti selezionati ultra80enni e incoraggia ulteriori ricerche su possibili differenze di genere negli outcome, soprattutto per il fatto che le donne vivono più a lungo degli uomini e tendono a essere colpite da ictus in una fase più avanzata della vita» ricordano gli autori, coordinati da Christine Kremer, del Dipartimento di Neurologia dell’Ospedale Universitario Skåne di Malmö (Svezia).
«I centri con maggiore esperienza già trattavano pazienti di età superiore agli 80 anni con rt-PA IV se non vi erano controindicazioni evidenti. In ogni caso questa popolazione è stata spesso esclusa dagli studi sulla terapia trombolitica a causa di un maggiore rischio di complicanze» spiegano.
«Va notato» sottolineano Kremer e colleghi «che è stato dimostrato come un minor numero di donne rispetto agli uomini è ricoverato in ospedale entro 4 ore dall’insorgenza dell’ictus e come di conseguenza sono meno frequentemente trattate con rt-PA IV. Ciò può essere dovuto all’età più avanzata delle donne al momento dell’ictus rispetto gli uomini e dal fatto che più frequentemente vivono da sole».
Un altro studio – evidenziano ancora gli autori - ha dimostrato che la trombolisi endovenosa post-ictale nelle donne si associa a un miglioramento maggiore e più rapido rispetto agli uomini, mentre la prognosi a lungo termine è migliorata senza differenze di genere per quanto riguarda la sicurezza del trattamento in fase acuta.
«Poiché sempre più donne di età avanzata rispetto gli uomini sono colpite da ictus ischemico e sono potenzialmente eleggibili per trombolisi endovenosa, abbiamo studiato l’outcome e la sicurezza dopo trombolisi in base al genere e all’età in pazienti con età pari o superiore agli 80 anni» affermano Kremer e colleghi.
Primo studio di outcome sulla trombolisi correlato al genere e all’etàI ricercatori hanno pertanto condotto uno studio retrospettivo su pazienti colpiti da ictus trattati con trombolisi endovenosa basandosi su dati raccolti da cartelle mediche. Gli outcome e le complicanze sono stati analizzati in 3 gruppi in relazione all’età e al genere.
Su un totale di 108 pazienti trattati con trombolisi, 94 sono stati inclusi nello studio (36 donne di età =/> 80 anni, 23 uomini di età =/> 80 anni e 35 donne di età < 80 anni). Il miglioramento nell’arco delle prime 24 ore e a 3 mesi così come la mortalità sono risultati simili tra gli uomini e le donne più anziani. Il gruppo di donne più anziane, rispetto a quello delle donne più giovani, ha avuto un numero superiore di ictus maggiori così come una mortalità e una morbilità a 3 mesi superiori.
«Questo studio è il primo che ha valutato in modo specifico l’outcome correlato al genere di pazienti di età =/> 80 anni colpiti da ictus ischemico acuto trattati con trombolisi endovenosa» asseriscono gli autori. «Studi precedenti sull’ictus hanno riportato un’età media più elevata nelle donne rispetto gli uomini e anche in altri studi è stato incluso un numero inferiore di uomini rispetto alle donne di età > 80 anni».
«Una cardioembolia è stata la più comune eziologia sia tra i due gruppi di pazienti più anziani, sia nelle donne di età < 80 anni, in accordo a risultati precedenti» affermano gli studiosi. «Il tempo dall’insorgenza dei sintomi alla trombolisi è risultato compreso tra 2 ore e 2 ore e 40 minuti in tutti pazienti: un dato in linea a quello di altri studi, così come i dati relativi alla mortalità dopo 3 mesi».
Come accennato non è stata rilevata alcuna differenza significativa tra i gruppi in termini di ICH dopo trombolisi. «In ogni caso» evidenziano gli autori «l’incidenza di ICH è stata generalmente inferiore tra le donne (11%) e gli uomini (13%) =/> 80 anni rispetto ad altri studi (18%-26%)».
I miglioramenti registrati: considerevoli e senza disparità tra i due gruppi > 80 anni«Nonostante una quota considerevole di donne e uomini anziani abbia dimostrato un outcome migliorato già entro le prime 24 ore dalla trombolisi, circa il 60% di entrambi i gruppi è ulteriormente migliorato alla dimissione ospedaliera» spiegano Kremer e collaboratori. «Un miglioramento clinico alla dimissione in un numero ancora superiore di soggetti è stato riscontrato nelle donne di età < 80 anni, arrivando al 94%. Risultati simili sono stati evidenziati in altri studi che spiegano tale differenza come dovuta al più alto rischio di complicanze intraospedaliere nelle persone più anziane, colpite da ictus di maggiore gravità».
Gli autori hanno dunque dimostrato che la trombolisi post-ictale apporta uguali benefici agli uomini e alle donne sopra gli 80 anni. Dato che è in aumento una popolazione di persone molto anziane composta da una quota crescente di donne che potrebbero beneficiare di un trattamento trombolitico dopo ictus acuto, queste ultime non dovrebbero esserne escluse per via dell’età avanzata, concludono i ricercatori.
Perren F, Eriksson A, Jönsson AC, Kremer C. Older Women Benefit from Thrombolysis as Much as Older Men. J Stroke Cerebrovasc Dis, 2016 May 3. [Epub ahead of print]leggi