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Poker e Risate: presidente Doyle Brunson, premier Daniel Negreanu, ministro pari opportunità Vanessa Selbst!

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

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Doyle Brunson in una partita di poker alle WSOP

Tra le centanaia di mail che ci giungono quotidianamente in redazione, ho personalmente scelto le più sagaci per questa nuova straordinaria quanto randomica rubrica. Se anche voi volete proporci le vostre domande potete farlo contattandoci sul sito, od in alternativa sui social, od in ultima analisi utilizzando dei piccioni viaggiatori. Desueti, ma sempre belli da vedere.

 

Ci scrive Samvise Gamgee dalla Contea: Secondo voi nel prossimo main event delle WSOP, Jeamie Gold potrebbe fare un clamoroso back to back?

Sam, ti ringrazio per la domanda. Secondo me se si aprisse un wormhole nella sale del Rio e spuntasse un alieno a tre teste, con sei mani, ma senza pollici opponibili, avrebbe comunque più chance di Gold di vincere il main event.

Ci scrive Gengis Khan da Ulan Bator: Ma adesso che l’Inghilterra è fuori dall’Europa, cosa cambia a livello pokeristico?

Nell’epoca post brexit, si aprono un moltitudine di nuove opportunità per i giocatori di poker. Quando un inglese ti scoppia gli assi, puoi insultarlo in maniera becera e razzista sfruttando il fatto che sia diventato extracomunitario.

Ci scrive il Merovingio da Matrix: Secondo voi verrà mai un giorno dove il gioco del poker cesserà di esistere?

Scusa Merovingio, ma non capisco il senso della domanda. Che vuol dire che il poker finirà di esistere? Sarebbe come un giorno senza alba, un cappuccino senza brioches, un mazzo di carte senza chips….

Ci scrive Don Abbondio da quel ramo del Lago di Como: Qual è stato secondo voi l’impatto provocato dal ritorno di Howard Lederer e Chris Ferguson alle WSOP?

Bhe direi che tutto sommato è stato un impatto positivo. Io infatti mi aspettavo che come minimo qualcuno “impattasse” le proprie mani sul volto dei due ex patron di Full Tilt, ma invece tutto è filato liscio, a parte qualche piccola scaramuccia verbale, quanto mai prevedibile e da mettere in conto.Tutto sommato se la sono cavata davvero a buon mercato, io fossi in loro avrei giocato con un paio di bodyguards a proteggermi le spalle.

Ci scrive Paolino Paperino da Paperopoli: In un momento di forte tensioni sociali, dominato da insicurezza e incertezza sul futuro come lo vedreste un governo formato da soli giocatori di poker? Ma perché i nostri attuali governanti non sono giocatori di poker? Da alcune loro decisioni credevo diversamente!

Secondo me l'utenza potenziale indica la riconversione ed articolazione periferica dei servizi senza precostituzione delle risposte, sostanziando e vitalizzando, nel contesto di un sistema integrato, la demistificazione del linguaggio.Cos’ho detto? Non lo so, però dovete ammettere che l’ho detto bene! Questo è il succo della politica e detto ciò trovo che un governo composto da giocatori di poker potrebbe creare più domande che risposte, ma non mi sento di precluderlo a priori.

Il Presidente della Repubblica, incarico più di rappresentanza che di sostanza, sarebbe sicuramente Doyle Brunson. Con la sua carrozzina a motore già me lo vedo scorrazzare su e giù per i corridoi del Quirinale.Primo Ministro Daniel Negreanu. Stordirebbe gli altri premier a suon di chiacchiere, successo assicurato. Alla difesa io ci vedrei una figura forte, carismatica, tipo Phil Hellmuth dopo che gli hanno scoppiato gli assi. Alle pari opportunità ovviamente ci va Vanessa Selbst, inutile spiegare il perché…

Per oggi finisce qui la prima e totalmente random rubrica “lettere in redazione” A presto con nuove e sempre più folli domande e risposte.

Marco Zanini

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