Campagna fertilità? “Messaggio offensivo” per la presidente Pari Opportunità Marche
MARZIALI - "Più che ad una campagna di promozione della fertilità è tempo di ripensare alle politiche di sostegno alla maternità, di far percepire realmente la maternità come un valore sociale che appartiene a tutti"
di Nunzia Eleuteri
Imperversa sul web la reazione alla nuova campagna pubblicitaria pro fertilità lanciata dal Ministro Lorenzin. Inevitabile, a mio avviso, per come è stata impostata. Bisogna davvero essere ciechi se si pensa che la crescita demografica di questo Paese sia da attribuire solo ad un fatto anagrafico. Tra tanti post sui social network, vale sicuramente la pena riportare quello della presidente commissione Pari Opportunità della regione Marche, la fermana Meri Marziali, che sintetizza il punto di vista più comune e, sempre a mio avviso, più completo:
“Trovo veramente inappropriata la campagna sulla fertilità del Ministro della Salute. Al di là delle grafiche, altrettanto discutibili che stanno circolando sul web, è il messaggio che è profondamente sbagliato ed offensivo per le donne. La scarsa crescita demografica di questo Paese non può essere certamente attribuita all’età. Qualcuno si è forse dimenticato o non conosce la difficoltà delle donne di inserirsi nel mondo del lavoro, di rimanervi dopo la nascita di un figlio, per non parlare del reinserimento lavorativo post gravidanza? Più che ad una campagna di promozione della fertilità è tempo di ripensare alle politiche di sostegno alla maternità, di far percepire realmente la maternità come un valore sociale che appartiene a tutti. Come? Prevedendo delle politiche che comprendano, programmaticamente e non con iniziative spot, anche misure di welfare, di conciliazione dei tempi di vita e lavoro e i servizi per l’infanzia adeguati alla domanda. Solo allora potremmo promuovere realmente e concretamente la maternità come valore sociale”.
Un messaggio forte e chiaro che condivido in tutto, per personale esperienza, come donna e come mamma. E mamma di figlie femmine di cui immagino il futuro con ansia e preoccupazione. Un messaggio al quale vorrei però aggiungere anche un’osservazione politica. Mi chiedo se questo governo abbia idea di cosa significhi pensare a 360° come organizzare un Paese e come guidarlo. Sembra che ognuno vada per la sua strada. C’è una concertazione? Lungimiranza nelle scelte? Non sembra proprio! Di certo non c’è tempismo! Come è possibile avere, al contempo, da una parte il ministero della Salute che spinge a procreare mentre dall’altra il ministero della Istruzione che se ne frega letteralmente delle esigenze delle famiglie disgregandole e sbattendo insegnanti (perlopiù donne) dall’altra parte dell’Italia rispetto a dove vivono?
Ci sarebbe da rimandare al mittente una frase della campagna pubblicitaria pro fertilità: “Prepara una culla per il futuro”.
Ecco, preparate il futuro di questo Paese ma fatelo a 360°!