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Giochi, Binetti: Pari opportunità anche nel calcio, no alle discriminazioni (08 set 2016)

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

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“Questa mattina il commissario tecnico della squadra di calcio femminile, Antonio Cabrini, intervenendo al Foro Italico alla presentazione del calendario della stagione 2016/2017, ha affermato che la causa dello scarso numero di tesserate in Italia è da attribuire alla mentalità italiana, che è molto maschilista e questo preclude uno sviluppo dello sport a livello femminile, non solo nel calcio. Sono parole molto forti che meriterebbero non solo una ulteriore riflessione, ma anche delle decisioni concrete e coerenti con quanto affermato”. Lo afferma Paola Binetti di Area popolare che aggiunge: “I numeri contano e Cabrini li ha snocciolati con grande sicurezza: in Italia ci sono meno di 20mila tesserate; in Germania sono 700mila, in Inghilterra 350mila, 300mila in Francia e 250mila in Spagna. Quello che sorprende è l’assoluta sproporzione con gli altri Paesi europei, dove evidentemente in questi anni si è diffusa una diversa mentalità nell’affrontare lo sport in genere e il calcio in concreto: un modo meno maschilista e meno violento, con una maggiore capacità di puntare sul valore del gruppo e sulle strategie di gioco meno legate a certe forme di leadership, che riducono la squadra a questo o a quel campione”.

“Ma proprio per uscire dalla mentalità maschilista ed entrare in un diverso modo di intendere il gioco di squadra – continua Binetti -, in Parlamento quest’anno è nata una squadra di calcio femminile, piena di entusiasmo, con una spiccata vocazione sociale, attenta ai problemi e alle discriminazioni in cui spesso si imbattono le donne nel loro lavoro, caratterizzata da un forte spirito di squadra, inclusiva e senza riferimenti ai vari partiti. Non ho mai giocato in campo con le atlete, tutte più giovani e piene di energie, ma faccio il tifo per loro, proprio perché sia sempre meno vero quel che diceva Cabrini stamattina. Le ragazze, le ragazzine, devono poter giocare a calcio, a modo loro, in un qualunque campo di calcio, in modo da scoprire anche in questo campo che non sono affatto inferiori ai loro coetanei. Il calcio rappresenta, almeno in italia, uno degli ambienti ancora riservati pressoché esclusivamente ai maschi, Espugnarlo ha un alto valore simbolico ed è solo questione di tempo. Richiede solo che cambi la mentalità dei dirigenti, con qualche investimento in più, con facilitazioni concrete, sapendo bene che sono molte, moltissime le colleghe parlamentari -non tutte giocano- ma tutte fanno il tifo perché cessino le discriminazioni contro le donne, ben prima di arrivare a fenomeni sgradevoli come la violenza fisica, A noi interessa la piena promozione delle donne, a cominciare dalle pari opportunità, nello sport e nel calcio”, conclude Binetti.

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