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“Commissione per Pari Opportunità”, approvato il regolamento

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

 

ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha approvato (9 favorevoli: consiglieri di maggioranza e Cons. Vergaglia) il Regolamento della “Commissione per Pari Opportunità” che è un organo consultivo e di proposta del Consiglio e della Giunta relativamente alle questioni riguardanti, direttamente e/o indirettamente le pari opportunità, e che funge da raccordo con amministratori e consiglieri comunali, con le donne elette nelle istituzioni, con i movimenti e le associazioni femminili. In modo analogo è stato approvato un emendamento all’art. 4 proposto dal Cons. Paolo Maurizio Talanti (PD) e un emendamento della Cons.ra Lucia Vergaglia (M5S) relativo alla denominazione del regolamento.Più precisamente, la Commissione opera per la rimozione degli ostacoli che di fatto costituiscono discriminazione diretta o indiretta nei confronti delle donne, per valorizzare la differenza di genere e per favorire condizioni di riequilibrio della rappresentanza tra uomo e donna in tutti i luoghi decisionali del territorio orvietano, oltre che promuovere azioni positive, così come indicate nelle linee guida della Dichiarazione e programma di azione della Quarta Conferenza Mondiale delle Donne di Pechino 1995.La Commissione sarà composta da 15 donne, scelte fra tutte coloro che ne avranno fatto specifica richiesta ed individuate dalla 1^ Commissione Consiliare sulla base dei curriculum riferiti alle competenze ed esperienze maturate sul versante delle pari opportunità e proposte al Consiglio Comunale per l’approvazione.image Inoltre, sono componenti di diritto della Commissione l’Assessore con delega per le Pari Opportunità ed una rappresentante femminile indicata da ciascun gruppo consiliare; le componenti la Commissione resteranno in carica per un durata pari alla Consiliatura.Illustrando l’argomento, la Vice Sindaco e Assessore alle Pari Opportunità, Cristina Croce ha ricordato che “tale atto si inquadra nel contesto delle azioni concrete in materia di pari opportunità intrapreso dal Comune di Orvieto in attuazione del principio di parità sancito dall’art. 3 della Costituzione Italiana e dalla normativa vigente”.“A tal fine e in accordo con altri soggetti sociali del territorio – ha aggiunto – è stata istituita una Commissione Comunale per le Parità e per le Pari Opportunità tra uomo e donna. Inoltre, in seno al Tavolo per le Pari Opportunità del Comune di Orvieto, composto da: 3 consigliere comunali, 9 associazioni, 4 associazioni di categoria, 3 organizzazioni sindacali, la Consulta Territoriale dell’Immigrazione e il Centro Pari Opportunità della Regione dell’Umbria è stata elaborata la proposta di ‘Regolamento della Commissione Pari Opportunità’ composto di 7 articoli che oggi presentiamo all’approvazione del Consiglio Comunale”.“La Commissione per la Parità e le Pari Opportunità – ha proseguito – persegue le seguenti finalità:– favorisce la conoscenza delle norme e delle politiche riguardanti le donne;– dà espressione alla differenza di genere e valorizza le esperienze delle donne, attraverso funzioni di sostegno, confronto, consultazione, progettazione e proposta nei confronti del Consiglio Comunale, delle Commissioni Consiliari, della Giunta.– anche su propria richiesta, può essere ascoltata dalla Giunta, dal Consiglio e dalle Commissioni Consiliari in relazione ai provvedimenti che essa ritenga investire la condizione femminile;– promuove la partecipazione delle donne alla vita politica e alla gestione della Pubblica Amministrazione, nell’ottica del riequilibrio della rappresentanza. Inoltre, promuove una adeguata rappresentanza femminile nelle nomine di competenza dell’Ente, nel rispetto delle competenze istituzionali;– promuove la diffusione della cultura delle Pari Opportunità tra donne e uomini mediante iniziative sociali e culturali volte al mondo della scuola, del lavoro, della politica, dell’associazionismo, dei servizi.– Sviluppa e promuove interventi nel mondo della scuola, in collaborazione con le istituzioni preposte, per rafforzare la soggettività femminile docente, per educare le nuove generazioni al riconoscimento e alla valorizzazione della differenza di genere, eliminando gli stereotipi sessisti presenti nella comunicazione scritta, orale e massmediale;– attraverso gli Uffici del Comune la Commissione promuove iniziative che favoriscono la visibilità della cultura delle donne sia nel campo del sapere (storia, sociologia, filosofia, psicologia, pedagogia, medicina, etc.) sia nel campo dei ‘saper fare’ (professioni tradizionali e non tradizionali: imprenditoria, cinema, teatro, giornalismo, arte, scrittura etc.);– attraverso gli Uffici del Comune attua iniziative dirette a promuovere condizioni familiari di piena corresponsabilità della coppia genitoriale che consenta di rendere compatibile l’esperienza familiare con l’impegno pubblico, sociale, professionale;– favorisce la costituzione di reti di relazione con l’associazionismo femminile a livello nazionale, ma anche a livello comunitario ed extracomunitario per rendere operante il diritto alla diversità nella comunanza di genere e per promuovere scambi di esperienze, di elaborazioni e di proposte;– attua interventi tesi a creare memoria storica dei progetti realizzati nel corso della legislatura”._________________Dibattito:

Paolo Maurizio Talanti (PD): “l’emendamento al comma 7 dell’art 4 ‘sono componenti di diritto della Commissione l’Assessore con delega alle Pari Oppirtunità e una rappresentante femminile indicata da ciascun gruppo consiliare’ nasce dalle varie riflessioni nate in Commissione e tendente alla rappresentanza di tutti i gruppi consiliari aprendo cioè alla rappresentanza istituzionale tutta. Anticipo che approverò l’emendamento Vergaglia. Queste piccole correzioni al regolamento sono utili e opportune”.

Lucia Vergaglia Vergaglia (M5S): “vorrei introdurre alcuni elementi di colore per delineare il clima di apertura nei confronti di una concezione più moderna delle discriminazioni. L’Assessore parla di ampia discussione ma è stata una guerra con momenti di ostilità evidente in cui ho avvertito che l’Assessore stessa fosse ostaggio di alcune espressioni più oltranziste. Oggi viene tagliata fuori completamente la prospettiva maschile che in realtà è all’apice del confronto e che nel dibattito potrebbe dare un importante contributo. Se portiamo avanti la logica del rinnegamento dei valori di parità allora dobbiamo avere il coraggio di dire che questa commissione di occupa solo delle donne. Nel Regolamento il termine donne e femminile è ripetuto oltre 20 volte. I regolamenti una volta che vengono fatti lasciano una traccia. Il rischio che io ravviso è che questo regolamento è un bollino di qualità che mettiamo alle associazioni, una sorta di ‘Albo d’Oro’. Ad esempio trovo discriminante il requisito di operatività sul territorio che non è necessariamente indiscutibile. Mi auguro che l’accoglimento a rappresentare le sole problematiche delle donne venga rivisto”.

Andrea Sacripanti (Gruppo Misto): “tema delicato se non altro perché i fatti di cronaca quotidiana ci rilanciano il fatto che la donna sconta ancora troppe barriere per il pieno riconoscimento della sua centralità nella vita sociale. Il regolamento è sicuramente intriso da ideologia gender, solo il genere femminile con esclusione degli uomini, a prescindere dal merito che esprimono. Estromettendo gli uomini andiamo fortemente in contrasto con il principio fondante di una commissione pari opportunità, sapendo invece che alcune sfide si vincono superando certi ostacoli. Le indicazioni date come Consiglio Comunale andavano in altra direzione, non di un Commissione di genere. Trovo quindi opportuno l’emendamento ‘provocatorio’ di Vergaglia. Per salvaguardare un regolamento che fa schifo, permettiamo la costituzione di una commissione solo femminile? In questo modo si accentua una divaricazione che può divenire pericolosa! Andava meglio selezionate le persone che dovrebbero far parte della commissione. Peraltro non viene prospettata alcuna informazione sulla situazione della donna nella nostra realtà. Sarebbe stato più fondato ragionare su dei dati. Auspico adeguamenti in futuri. Avevo auspicato l’invio di questo regolamento per un parere alla Commissione Nazionale sulle Pari Opportunità per verificare che esso sia coerente con la legislazione nazionale, quindi invito a ritirare il regolamento perché c’è l’interesse da parte di tutti a che la commissione prenda il via nel miglior modo possibile”.

Roberta Cotigni (Per andare avanti): “ogni regolamento può essere modificato quindi la possibilità che tutti noi abbiamo è ampia grazie proprio al fatto che alcuni di noi sono presenti nella commissione. Dovremmo essere contenti che si riesca a partire. Ben venga il lavoro dell’Assessorato. Condivido i due emendamenti, confermando il consenso alla proposta di regolamento”.

Tiziano Rosati (Sinistra Italiana): “le considerazioni di Sacripanti sono semplici e per questo potrebbero essere condivise, ma nella realtà quotidiana le associazioni individuate sono in prima linea sui temi delle pari opportunità. Una commissione totalmente al femminile per me non è un problema, al contrario è una garanzia in quanto su alcuni temi lo sguardo al femminile è assolutamente diverso e molto importante. Per me è positivo che si possano nominare rappresentanti donne da parte di quei gruppi che non hanno donne al proprio interno”.

Replica Assessore Croce: “nei prossimi mesi nasceranno altri regolamenti di pari opportunità di natura più trasversale che prenderanno in considerazione l’ampio spettro. Trovo però poco edificante l’espressione usata da Sacripanti che ha detto che questo ‘fa schifo’. Non sono stata ostaggio di un tavolo tecnico formato da associazioni che quotidianamente si misurano con i problemi di sofferenza della condizione della donna (donne violentate, maltrattate, stuprate). Quando uomini come lei Sacripanti saranno attivi sul terreno che ho evidenziato allora aprirò la Commissione agli uomini. Gli emendamenti Talanti e Vergaglia mi trovano concorde”.

Dichiarazioni di voto, Olimpieri: “l’Assessore esagera. Anche in Commissione si è comportata in un modo che va al di là. Usa un approccio sbagliato e grave. Io non parteciperò alla votazione perché, a livello istruttorio, questo regolamento doveva avere la Commissione Consiliare, l’Assessorato e le Associazioni in audizione, mentre nella realtà ci è stato detto che era stato prodotto su altri tavoli. Il tema vero quindi è che è stato fatto un regolamento fuori dai canoni previsti dallo Statuto e dal Regolamento del Consiglio Comunale. L’Assessore in Commissione ci ha detto che se non eravamo d’accordo dovevamo votare contro! Non mi sembra il modo adeguato di rapportarsi, un modo che rimanda al femminismo anni ‘70. Io non accetto cose preconfezionate da altri. L’integrazione per essere vera e seria non può accettare la creazione di ‘recinti indiani’, di chiusure! Io non vedo partecipazione! L’emendamento Talanti è più che opportuno. Lascio l’aula e non partecipo al voto”.

Sacripanti: “laddove esiste un problema uomo/donna si deve intervenire su entrambi. A maggior ragione non capisco perché la Commissione debba avere una visuale a senso unico. Io ho detto che ci possono essere uomini che, anche per formazione e competenze professionali, potrebbero dare un contributo in sede di Commissione. Io ho detto che a far schifo è il regolamento non la Commissione! Il problema tra i generi è talmente complesso e variegato che va oltre il femminicidio. Nella replica l’Assessore ha dipinto Orvieto come una realtà che quotidianamente presenta situazioni al limite. Sarebbe stato bene quindi partire dal dato e dalla situazione oggettiva per costruire la Commissione. Il regolamento proposto da una Istituzione che deve favorire il dialogo doveva contenere quindi maggiori aperture. Uscirò dall’aula e non voterò il regolamento, quantunque io abbia sempre votato a favore della commissione Pari Opportunità, ma questo regolamento lo trovo povero”.

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