Russia: (Im)pari opportunità per le donne
Le protese della Polonia di questi giorni, ci mostrano come le lotte per i diritti delle donne, sono tutt’altro che vicine alla fine. Perfino tematiche che toccano profondamente nell’intimo il genere femminile come l’aborto, non rappresentano tutt’oggi ancora una certezza per le donne.Purtroppo la Polonia, con le sue leggi sull’interruzione della gravidanza tra le più restrittive in Europa, non è un caso isolato.In Russia una petizione organizzata da alcuni attivisti chiede di sospendere ‘l’uccisione legalizzata dei bambini prima della loro nascita’, è stata sottoscritta anche dal patriarca Kirill.Il documento che ha già raccolto più di 300.000 firme chiede l’introduzione di un emendamento che riconosca agli embrioni lo status di essere umano.
La Russia è ancora una società altamente conservatrice e di stampo patriarcale: vi sono ruoli sociali nettamente definiti che spesso sono costrittivi in sfavore del genere femminile.Per esempio per quanto riguarda i diritti economici: le donne rappresentano il 46.9% dei lavoratori totali in Russia. I settori in cui le donne lavorano sono all’86% nel servizio sanitario nazionale, all’81% nell’educazione, al 78% in banche e finanza, con la percentuale minima relativa al 22% nel settore delle costruzioni. La maggior parte delle lavoratrici donne è intrappolata in fasce di lavoro a basso reddito. Il diritto alla maternità, all’assistenza sanitaria, esistono ma a poco più che un livello nominale.
Il principio dello ‘stesso compenso per lo stesso lavoro‘ è inserito all’interno della Costituzione ma nei fatti, gli uomini ricoprono le posizioni più alte nella scala sociale, dominando tra gli esperti meglio pagati, facendo sì che alla fine dei conti i loro stipendi siano molto più alti rispetto a quelli delle donne, situazione che sembra peggiorare col tempo.Esistono leggi di tutela che proibiscono lavori troppo faticosi per le donne, come portare pesi troppo pesanti o lavorare durante la notte. Nonostante questo, sono molte le donne che lavorano all’interno di negozi o centri commerciali dopo mezzanotte, un diritto negato a tutte le donne incinte o con un bambino da 1 a 3 anni, per cui è severamente proibito candidarsi per questo tipo di mansioni.Il 45% dei disoccupati totali in Russia è di genere femminile ma non finiscono qui le inuguaglianze di genere.(Video tratto dal canale Youtube SeekerDaily)