“Offesa a Mammini, scuse doverose”
Una lettera aperta firmata da Daniela Grossi della commissione pari opportunità e già sottoscritta, tra gli altri, dal vicesindaco Ilaria Vietina e da alcuni consiglieri comunali del Pd, per invitare il presidente del consiglio comunale, Matteo Garzella, e il consigliere comunale di Governare Lucca, Piero Angelini a chiedere scusa pubblicamente per un episodio che si è verificato durante la seduta del consiglio comunale dell'11 ottobre scorso.
Nel mirino, come si sa, è finita una frase che l'ex senatore ha rivolto all'assessore all'urbanistica: “La Mammini è presa da un orgasmo interno”, ha detto Angelini, che però si è già giustificato spiegando di non voler dare a quelle parole nessun significato “sessista”, come invece è stata ritenuto dalla diretta interessata e da molti che ne hanno condiviso il post polemico su Facebook o hanno commentato con messaggi di solidarietà (Leggi).“In un momento in cui l'attenzione sul rispetto alle donne è portata al massimo livello basti pensare al caso Trump di questi giorni, perché soprattutto le nuove generazioni non adottino comportamenti anche verbali lesivi della dignità delle donne – si legge nella lettera aperta della presidente della commissione pari opportunità -, ecco che un consigliere comunale, di esperienza, non certo uno al primo mandato, si permette, durante la seduta consiliare dell’11 ottobre scorso, di cercare di delegittimare il lavoro di un'assessora con espressioni che dire da bar è eufemistico”.“Parole che probabilmente – prosegue la lettera -, se l’interlocutore fosse stato un uomo, non sarebbero mai state rivolte e che fanno seguito ad altre espressioni, già pervenute ai mezzi di stampa nei giorni scorsi, non meno irriguardose, sempre da parte della stessa persona e sempre verso l’assessora Mammini. Espressioni che involgariscono soprattutto chi le pronuncia, certo, ma che significano molte cose: la pochezza degli argomenti reali di opposizione al lavoro dell'assessora Mammini; l'abitudine a concepire le donne evidentemente solo in certi ambiti da parte di alcune persone; che il lavoro di educazione al rispetto delle donne deve partire anche dagli scranni più alti e non solo dalle scuole. Ci saremmo attese ed attesi una ferma ed immediata condanna da parte di chi coordina quei contesti, invece non leggiamo ad oggi nulla di tutto ciò, dimentico forse della solennità del luogo e dell’alta funzione che dovrebbe svolgere. Le scuse, all'assessore Mammini (a cui va la nostra solidarietà e vicinanza) e alle donne, sono il minimo che ci aspettiamo”.In calce già tante firme raccolti, tra cui quelle di Cecilia Carmassi, ex assessore provinciale ed ex membro della segreteria nazionale del Pd, dei consiglieri comunali del Pd Francesco Battistini e Enrica Picchi, di Francesca Pacini, ex segretaria comunale del Pd, nonché del vicesindaco Ilaria Vietina.