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Il flop delle Pari Opportunità in Trentino nella prevenzione della violenza sulle donne

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

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Dati agghiaccianti quelli emersi in merito al tema dellaviolenza sulle donne: la situazione evidenziata dall’istituto Demoskopika presenta una media nazionale di 64 casi ogni 100.000 donne nel quinquennio che intercorre tra il 2010 e il 2014. Una fotografia allarmante, che mette in luce un altro lato oscuro del nostro Paese.

Sul podio, al primo posto, figura la regione che probabilmente mai ci si sarebbe aspettati, ossia il Trentino – Alto Adige, presentando la terrificante statistica di ben 88 violenze denunciate ogni 100.000 donne – ben al di sopra della media nazionale.

Eppure il Trentino – Alto Adige si dimostrerebbe una terra florida di associazioni (pubbliche e private) in difesa della figura femminile e al suo sostegno: sono infatti 51 i soggetti attivi che operano nel campo delle Pari Opportunità per cercare di contrastare la piaga sociale che è la violenza sulle donne. Evidentemente senza riscontrare molto successo.

Così come per quanto riguarda gli eventi finanziati dalla Provincia Autonoma di Trento volti alla prevenzione e all’educazione della società in merito alla questione: dal 2007 al 2015 infatti la PAT ha promosso 286 incontri e dibattiti aperti al pubblico, nella speranza di combattere (e sconfiggere) l’alto tasso di stupri e molestie sessuali che troppo spesso avvengono in territorio trentino.

A questo fine la Provincia non ha (giustamente) badato a spese: 1.289.987,65 € è la cifra con cui sono stati finanziati numerosi soggetti pubblici e privati per gli eventi organizzati sul territorio dal 2007 al 2009 – con una media annuale di circa 145.000 €.

Non certo spiccioli, che visti i risultati potrebbero apparire gestiti e spesi in maniera poco lungimirante: tra i tanti temi affrontati, spiccano in maniera particolare quelli sull’identità di genere e sul rapporto lavoro-famiglia. Quindi eventi indirizzati principalmente alle donne stesse di carattere squisitamente femminista, oppure che insegnano agli uomini non tanto il rispetto verso il gentil sesso quanto più il rispetto verso l’ideologia gender. Argomenti più che nobili, se non fosse che nel frattempo la figura della donna in sé e per sé viene largamente trascurata lasciandola in balia delle peggiori perversioni. Di cui le uniche vittime sono proprio le donne.

Forse sarebbe il caso di ridefinire le priorità delle Pari Opportunità nella Provincia di Trento: a quanto pare il problema della violenza sessuale è più urgente di quel che si potesse immaginare, e non si può continuare a prendere sottogamba come fatto fino adesso.

di Giuseppe Comper

[Photocredit ChiAmaMilano]

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