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Violenza di genere: la Toscana revisionerà la legge

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

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Il presidente del Consiglio Regionale Giani annuncia anche il rafforzamento della Commissione Pari Opportunità. La vicepresidente della Giunta Barni: "Prevenzione ed educazione, a partire dai libri di scuola"

Regione Toscana, tutti d'accordo nell'esigenza di revisionare la legge contro la violenza di genere. Il punto è stato fatto ieri, nel corso di un incontro a Palazzo Bastogi di Firenze, promosso dalla Commissione Regionale per le Pari Opportunità.  Pilastri della nuova legge saranno prevenzione e educazione, a partire dalle scuole primarie come ha ricordato la vicepresidente della Giunta Monica Barni che ha ribadito l’intenzione di “mettere mano in tempi brevi ad una legge che ha precorso i tempi, ma ora ha bisogno di una manutenzione forte”. 

“Gli obiettivi sono già comuni, le condizioni per avviare il lavoro ci sono”, ha fatto eco la presidente della Commissione Rosanna Pugnalini.

Una apertura che arriva anche dal presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani.  “La legge sarà da rivedere, anche alla luce della trasformazione delle istituzioni locali in corso, con le Province che progressivamente perdono il loro ruolo”. C’è la “massima disponibilità – assicura il presidente a nome dell’Assemblea toscana – accogliamo volentieri anche la richiesta di giusto potenziamento della struttura a sostegno della commissione Pari opportunità, avanzata dalla presidente Pugnalini”. 

 “Quella della Toscana è una legge di per sé ottima, ha bisogno solo di essere aggiornata, per far tesoro delle novità importanti di questi anni”, sostiene la senatrice toscana Donella Mattesini. Nel pomeriggio sono intervenuti anche il difensore civico della Toscana Lucia Franchini, la consigliera regionale Valentina Vadi (Pd), che ha ripercorso le azioni della Regione e ha ricordato un’altra legge regionale, “quella sulla cittadinanza di genere: la Toscana su questi temi è arrivata presto – ha detto la consigliera – e ha compreso per tempo che più aumenta il riconoscimento della parità di genere, più si demoliscono gli stereotipi che alimentano la violenza di genere. Nel momento in cui andremo a rivedere la legge dovremo capire a chi trasferire il ruolo di coordinamento che è stato delle Province”; e il consigliere regionale Andrea Quartini (Movimento 5 stelle), secondo il quale, “per prevenire con efficacia serve una rivoluzione culturale”, la violenza di genere “è un diritto negato” e il “reddito di cittadinanza potrebbe essere già un elemento importante per aiutare tante donne a uscire dalla morsa del ricatto economico”. 

29/10/2016

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