"Occorre essere protagonisti attivi del nostro futuro"
"Sono trascorsi diversi anni dalla conquista del diritto di voto alle donne, tante cose sono cambiate da allora soprattutto nell'emancipazione e nella presenza delle stesse nella società. Il progresso economico e lo sviluppo culturale hanno consentito alle donne nel tempo, di affrancarsi da una situazione che le vedeva sottomesse ed escluse da alcuni settori del lavoro, dell'economia, della politica".
Lo afferma Lucia Anita Nucera, presidente della Commissione pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali e immigrazione di Palazzo San Giorgio. "La strada per il riconoscimento del diritto di voto alle donne, di cui il primo febbraio è ricorso l'anniversario, è stata lunga e difficile.
Le donne -prosegue Lucia Anita Nucera- in quella prima tornata elettorale risposero in massa, con un’affluenza che superò l’89 per cento. Circa 2 mila candidate vennero elette nei consigli comunali, la maggioranza nelle liste di sinistra. Ancora oggi, il diritto e il desiderio delle donne di partecipazione attiva alla vita politica del nostro Paese sono presenti e determinanti.
Le lotte compiute dalle nostre nonne e dalle nostre mamme, hanno tracciato un solco nell'affermazione dei diritti delle donne che è necessario continua a perseguire con coraggio e determinazione. Occorre portare avanti una battaglia culturale affinché non ci si debba appellare ad una legge perchè ci sia parità di genere, affinché le donne non vengano emarginate a priori dalla politica come in altri contesti ad appannaggio degli uomini, affinché l'essere donna non significhi essere inferiore ma avere pari dignità e pari opportunità, affinché le stesse donne si ribellino e non siano spettatori passivi di dinamiche che le vedono sempre soccombere, affinché lasciamo alle future generazioni al femminile conquiste e affermazioni, come è stato in precedenza, per un'evoluzione della società.
Sono ancora troppi i ruoli in cui le donne vengono escluse a vantaggio degli uomini, esiste ancora una disparità nei compensi in molti lavori. Tutto questo -conclude la presidente- deve necessariamente farci riflettere e spronare ad essere protagonisti attivi del nostro futuro".