Fioretti (Pd): question time, sulle pari opportunità calato il silenzio
Pur comprendendo che il Sindaco possa essere preso da numerosi impegni istituzionali, non è tollerabile che lo stesso faccia il suo ingresso in aula consiliare nel corso del Question Time solo ed esclusivamente per salutare in maniera fugace i suoi assessori e per dire al presidente del Consiglio che non avrebbe risposto a quella che era l’unica interrogazione a lui rivolta. Mastella non ha avuto neppure l’accortezza di comunicarlo direttamente a chi quella interpellanza l’aveva formulata. Un atteggiamento superficiale e dispotico che è il segno tangibile di quanto il primo cittadino sia allergico al tema, oltre che di una espressa volontà politica di non affrontarlo.
La nutrita presenza femminile in Consiglio e in Giunta (effetto della legge elettorale, non certo delle sue personali scelte) non giustifica (anzi, nel caso specifico, amplifica) un silenzio così assordante su una questione di grande attualità e verso cui l’opinione pubblica si è sempre dimostrata molto sensibile. Una pattuglia di donne che peraltro ha già bocciato in Consiglio l’emendamento per il rispetto delle pari opportunità nella modifica statutaria al Cda dell’Asia, e che dunque preferisce restare silente per non urtare la suscettibilità dell’uomo solo al comando. Ad oggi non esiste traccia della delega alle pari opportunità: tanto per rendere l’idea di quanto Mastella la ritenga importante, questa non è mai stata assegnata. Eppure indiscrezioni giornalistiche e rumors di Palazzo Mosti rivelano che, al momento, più di un consigliere donna ambisca a riceverne la titolarità. Evidentemente, per non rischiare di finire fuori gioco nella corsa all’ambito trofeo, nessuna si permette di intervenire al riguardo. Nel frattempo ogni giorno che passa, viene sprecata una nuova opportunità per affrontare i temi legati alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza di genere, per rispolverare le regole fondamentali della convivenza civile, e tentare di cancellare quegli stereotipi che sono alla base di intolleranza e discriminazione”.