Un saggio sulle pari opportunità mai rispettate - Tempo libero
Stefano Santachiara, giornalista d’inchiesta, già collaboratore per la trasmissione televisiva “Report”, nella puntata dedicata al primo caso accertatato di legami tra ’ndrangheta e Pd al Nord, ora inviato per la rivista Left, sarà domani alle 16 alla sala Arengo del Comune di Ferrrara per presentare il suo ultimo libro, Socialfemminismo, (441 pagine) autoprodotto. L’autore dialogherà con l’assessora alle pri opportunità Annalisa Felletti, e la presidente del Centro Donna Giustizia di Ferrara, Paola Castagnotto. Dopo il successo ottenuto con I panni sporchi della sinistra (Chiarelettere) nel 2013, scritto con Ferruccio Piotto, che ha venduto più di 20mila copie ed è giunto alla 5ª edizione, e Calcio, carogne e gattopardi del 2014, sempre autoprodotto, Santachiara ha scritto un libro dedicato allo studio della situazione femminile nel mondo, analizzando in particolare i rapporti tra capitalismo, patriarcato e sfruttamento della condizione lavorativa della donna, relegata sempre più in condizioni di subordinazione al marito e al datore di lavoro. L’analisi, condotta nelle varie branchie del sapere, spazia da analisi storiche a studi antropologici e psicoanalitici, e mette in luce come, fin dall’epoca antica, le donne abbiano subìto il disprezzo degli uomini, soprattutto se dotate di acume e capacità. Quando le femministe poi coniugano le lotte contro la discriminazione di genere a quelle per la giustizia sociale, lo sprezzo diviene ancora più netto. Frutto di un anno e mezzo di studio, ricerca e interviste, Socialfemminismo è un saggio approfondito sulle cause che hanno portato la donna a subire nei secoli i più svariati pregiudizi, ma anche a combattere per l’emancipazione. E si sofferma sulla situazione attuale, sia italiana che del resto del mondo. «Questo lavoro rappresenta un percorso di conoscenza e analisi critica indispensabile, anzitutto per me. Ricordo di conversazioni con amiche del Centro antiviolenza di Lecce, appena tornate dall’America con i nuovi temi proposti da Judith Butler a proposito degli studi di genere. La mia prima reazione fu: ma è ovvio, come non essere d’accordo che la differenza tra i sessi sia solo biologica mentre le scelte culturali, intime e di costume, sono libere», ci racconta l’autore. Come giudica oggi la situazione della donna in Italia? «Quella di un Paese che come gli altri occidentali vive il dramma infinito dei femminicidi, non assicura le pari opportunità, penalizza le donne sul lavoro e le relega ancora a categorie preassegnate, nel pubblico e nel rapporto e nel rapporto privato con l’uomo. Inoltre, il sistema è aggravato da una forte componente culturale clericale che di fatto impedisce l’applicazione della 194. In Italia i medici obiettori sono il 70%,nel Regno Unito uno su dieci». Veronica Capucci