Convoglio di Coscienza, donne bosniache e siriane unite contro le violenze...
Circa 155 autobus pieni di attiviste provenienti da tutto il mondo: si tratta del Convoglio Internazionale di Coscienza che ha voluto sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della drammatica condizione delle donne siriane dopo sette anni di guerra civile.
La spedizione di mezzi è partita dalla capitale turca Istanbul martedì e ha toccato Izmir, Sakarya, Ankara e Adana. All'arrivo ad Hatay, al confine turco-siriano, il gruppo di donne contava circa 10mila membri.
Gli organizzatori hanno detto che il Convoglio, che comprendeva donne di 55 nazionalità, è "la voce delle donne oppresse in Siria". "Abbiamo voluto richiamare l'attenzione sulla difficile situazione delle donne siriane, in particolare di quelle detenute".
A bordo c'erano circa 200 manifestanti provenienti da Sarajevo, appartenenti al gruppo delle madri di Srebrenica, che negli anni' 90 ha dovuto patire sofferenze tragicamente simili a quelle delle donne siriane.
Migliaia di donne sono state vittima di torture, stupri o altri trattamenti disumani nelle carceri siriane dall'inizio della guerra.
Il governo di Assad ha negato le accuse di tortura sistematica e quelle di aver commesso crimini contro l'umanità.
Le migrazioni di massa, sia all'interno della Siria che oltre i suoi confini, ha lasciato milioni di donne e ragazze vulnerabili alla violenza sessuale e al traffico di esseri umani, secondo le Nazioni Unite. Anche il crollo dell'economia e del sistema sanitario colpisce in modo sproporzionato le donne.
Un'attivista di Damasco, Siria, ha portato con sé la figlia per gettare una luce "sui bambini che sono in Siria, nelle carceri".
Il Convoglio Internazionale di Coscienza è stato solo uno degli eventi che hanno marcato, l'8 marzo 2018, la Giornata Internazionale della Donna.