Un rapper misogino ambasciatore della nazionale belga ai mondiali...
La scelta di far interpretare l'inno della nazionale di calcio belga al rapper Damso ha creato rogne alla federazione sportiva, accusata di farsi rappresentare ai mondiali da un cantante misogino e poco rispettoso dalle donne. Dopo le pressioni delle associazioni femministe, giovedì anche il governo ha invitato i red devils a fare un passo indietro.
"Per noi è stato piuttosto difficile accettare che l'associazione calcistica belga abbia deciso di inviare come ambasciatore per la coppa del mondo, un artista i cui testi sono particolarmente violenti nei confronti delle donne e che a volte addirittura inneggiano all'uxoricidio", spiega la presidente dell'unione donne francofone belghe.
Il Segretario di stato alle pari opportunità propone che il cantante e la nazionale belga partecipino alla visione di "Woman of the street", un famoso documentario sulle molestie sessuali.
"In questo documentario vediamo chiaramente l'impatto e l'entità delle intimidazioni sessuali", afferma Bianca Debaets. "Spero davvero che dopo la visione di questo film Damso non scriverà mai più una canzone i cui testi denigrano le donne".
Ma per il momento Damso non si tocca. Intanto, la società di telefonia Proxomus ha chiesto all'unione di calcio belga di riconsiderare la sua scelta e minaccia di ritirarsi. I "Diavoli rossi* farebbero meglio a inviare un segnale forte se non vogliono ritrovarsi senza sponsor.