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Ue, 15 milioni e tolleranza zero per fermare le mutilazioni genitali

Scritto da Euronews. Postato in Euronews

La mutilazione genitale femminile non è una pratica diffusa solo in Africa e nella penisola araba. Mezzo milione di donne l’ha subita su suolo europeo, e si stima che altre 180mila siano a rischio, ogni anno. Khadidiatou Diallo ha fondato un’associazione in Belgio per lottare contro questa prassi, che l’ha toccata da vicino.

Khadidiatou Diallo, vittima di mutilazione e fondatrice di GAMS Belgio (Gruppo per l’abolizione delle mutilazioni genitali delle donne)

“Tutto quello che so è che c’era una festa, c‘è stata una preparazione e all’indomani mi hanno svegliata dicendomi: “eccoci, andiamo”. Ma dove? Ho pensato a scuola, ma quando sono arrivata mi hanno detto che sarei diventata una bambina grande. E diventare grande, per una femmina, significa essere mutilata”.

In una tavola rotonda con le associazioni che lavorano con le vittime, la Commissione europea ha annunciato lo stanziamento di 15 milioni di euro per sensibilizzare e prevenire contro questa piaga, mentre con una consultazione online si spera di condividere iniziative e esempi di progetti ben riusciti.

Christine Loudes, Amnesty International

“Questo argomento è stato invisibile troppo a lungo, ecco perché non è stato fatto abbastanza. Ma ora che ne parliamo, speriamo che vengano prese delle azioni”.

Al motto di “tolleranza zero”, le istituzioni europee hanno scelto la vigilia della giornata internazionale della donna per catalizzare l’attenzione sul problema.

Raül Romeva i Rueda, europarlamentare del gruppo dei Verdi

“Non mancano le misure o le inziative. Il problema è l’assenza di volontà politica di applicarle, e l’insufficienza delle risorse economiche per poterlo fare. Oggi abbiamo bisogno che i governi si impegnino e finanzino le azioni che devono essere intraprese. E lo dobbiamo ricordare anche ai parlamenti nazionali”.

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Fonte: Euronews (click per aprire)

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