Italia, rivoluzione ai vertici delle aziende pubbliche
Palazzo Chigi fa tabula rasa ai vertici delle controllate. Con un comunicato arrivato lunedì a mercati erano chiusi, dopo un colloquio di 4 ore con il ministro dell’economia Padoan, il premier italiano Matteo Renzi ha chiuso la tornata delle nomine.
Particolare soddisfazione è stata espressa dall’esecutivo per la scelta di portare tre donne alla presidenza delle principali aziende statali.
Emma Marcegaglia, ex numero uno del gruppo Marcegaglia e poi di Confindustria, guiderà il consiglio di amministrazione di Eni, Patrizia Grieco, ex Italtel e Olivetti, quello di Enel, mentre al vertice di Poste Italiane approderà Luisa Todini.
Rivoluzione anche nei ruoli esecutivi, con l’attuale numero due di Eni, il capo della divisione esplorazione Claudio Descalzi, che sostituisce, dopo ben nove anni alla guida, Paolo Scaroni.
Alla guida di Poste Italiane approda l’ex commissario all’Agenda Digitale Francesco Caio, mentre il nuovo amministratore delegato di Enel sarà l’attuale capo di Enel Green Power Francesco Starace.
L’attuale numero uno di Ferrovie Mauro Moretti passerà invece al timone di Finmeccanica, che vede riconfermato come presidente Gianni De Gennaro.
Contrastata la reazione delle borse: in chiusura di seduta a Milano Eni era leggermente negativa, mentre Finmeccanica ha perso oltre 5 punti percentuali.
A rallegrarsi saranno invece le casse pubbliche: il premier Renzi ha annunciato che il compenso dei dirigenti non supererà i 238mila euro annui lordi.