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Polonia: entra in vigore il divieto di aborto per malformazione fetale

Scritto da Euronews. Postato in Euronews

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Una larga fetta della Polonia lotta per il diritto all'aborto.

Manifestazioni per le strade di Varsavia, da parte di migliaia di persone, che - nei pressi della sede della Corte Costituzionale - hanno protestato contro una legge che definiscono assurda e arcaica.

Una legge che divide

La sentenza della Corte Costituzionale polacca che vieta l’aborto in caso di malformazione del feto - pubblicata "in silenzio" sulla Gazzetta Ufficiale - è, infatti, entrata in vigore da ieri, dopo essere stata congelata dal governo-Morawiecki per tre mesi, dal 22 ottobre scorso, a causa delle massicce proteste che hanno scosso la Polonia, a partire proprio da ottobre, dopo la promulgazione della legge stessa.

Aborti illegali: a meno che...

Di fatto, ora tutte le interruzioni di gravidanza in Polonia saranno vietate, tranne nei casi di stupro e incesto e quando la vita o la salute della madre sono considerate a rischio.

Un dato su tutti: il 98% degli aborti legali effettuati in Polonia, fino a oggi, era dovuto a malformazioni fetali. Ora non sarà più possibile.

Secondo la sentenza della Corte Costituzionale, gli aborti in caso di anomalie fetali sono "incompatibili" con la Costituzione polacca.

Già adesso, tra le 100.000 e le 200.000 donne polacche sono state costrette a ricorrere all’aborto clandestino o ad andare all’estero, solitamente in Repubblica Ceca, Germania, Slovacchia o Ucraina, per l'interruzione di gravidanza.

Polonia, cattolica e di destra

La Polonia è un paese molto cattolico e aveva, già in precedenza, alcune delle leggi sull'aborto più severe dell'Unione europea.

Il governo di destra del premier Mateusz Morawiecki - che si regge sul partito Diritto e Giustizia (PiS-Prawo i Sprawiedliwość) - nega ogni pressione nei confronti della Corte Costituzionale.

Secondo Amnesty International, nuove manifestazioni da parte delle organizzazioni femministe e Lgbt e della stessa società civile, sono pronte a scuotere la coscienza della Polonia.

Fonte: Euronews (click per aprire)

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