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Città del Messico: un 8 marzo violento

Scritto da Euronews. Postato in Euronews

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È stato un 8 marzo di violenze, per le strade e le piazza di Città del Messico.

La marcia femminista, a cui hanno partecipato circa 20.000 persone, è sfociata in scontri e danneggiamenti, provocando il ferimento lieve di 62 donne poliziotto in assetto antisommossa e di 19 manifestanti.

Gli scontri più ruvidi si sono verificati nel pieno centro della metropoli messicana, nella storica piazza dello Zocalo, proprio davanti al Palazzo presidenziale.La polizia ha dovuto creare un cordone di protezione peà evitare che le manifestanti assaltassero il Palazzo, peraltro protetto da autentiche barricate, dove vive il presidente Andrés Manuel López Obrador.

In questi scontri, in più occasioni i manifestanti hanno dovuto sgomberare la zona più vicina alla recinzione a causa della presenza di gas irritanti, oltre al fumo degli estintori.

La polizia ha "categoricamente negato" l'uso di gas lacrimogeni o qualsiasi altro tipo di sostanza irritante contro i manifestanti e ha fatto sapere, viceversa, che ci sono prove-video che il gas "potrebbe essere stato utilizzato da questi gruppi di manifestanti".

Città del Messico ha vissuto una giornata di rabbia, la rabbia di un paese intero, con cifre sempre più allarmanti di femminicidi.

Il Messico ha registrato 967 femminicidi nel 2020, una cifra quasi identica ai 969 "crimini di genere" del 2019, in un paese che ha avuto 34.531 omicidi intenzionali nel 2020.

Secondo United Nations Women, muoiono oltre 10 donne ogni giorno, in Messico.

Fonte: Euronews (click per aprire)

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