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Caso Woodcock, Sciarelli si difende: «Delle inchieste non mi dice nulla»

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

«Non posso aver rivelato nulla a nessuno semplicemente perché Woodcock non mi svela nulla delle sue inchieste, tantomeno ciò che è coperto da segreto». Nel giorno della bufera giudiziaria che la investe come presunta complice di Woodcock — accusato di aver rivelato segreti d’ufficio nel caso Consip — Federica Sciarelli concede solo poche battute sull’indagine della Procura di Roma che l’ha convocata per dopodomani.

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Il big bang

Ma gli ingredienti del fogliettone da gossip giudiziario ci sono tutti. E stavolta, come per una sorta di contrappasso mediatico, a essere esposto in prima pagina c’è lui: Henry John Woodcock. Un magistrato che nelle sue inchieste — dal Savoiagate a Vallettopoli e P4 — ha castigato potenti e svelato retroscena anche piccanti. Per questo ieri in molti, protagonisti e non delle sue indagini, hanno provato una certa soddisfazione nel vedere che sotto inchiesta era finito proprio quel magistrato insieme con la giornalista Federica Sciarelli, conduttrice di «Chi l’ha visto?».

La loro storia è nota alle cronache e datata. Come la foto che li ritrae assieme sulla riva del fiume a fare jogging. Un settimanale ne chiese conto al magistrato, che era stato sposato con una giudice civile conosciuta mentre studiavano insieme per il concorso, ma all’epoca già tornato single. Lui rispose che erano solo amici. E che si erano conosciuti grazie ad amici comuni, tra cui i giornalisti Sandro e Guido Ruotolo. Ma in seguito vennero paparazzati più volte sulla spiaggia di Fregene. E sul gommone.

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Già dall’inchiesta di Salerno, nel 2009, la frequentazione tra la cronista e il sostituto procuratore potentino, era stata oggetto di attenzione. Il sospetto che dietro la trasmissione di Raitre ci fossero le rivelazioni di lui, venne condito dalle frequentazioni con il magistrato. Al punto che Il Giornale titolò «Sciarelli-Woodcock, neppure i giudici si negano il gossip». La pm Felicia Genovese — avversaria di Woodcock in Procura — di fronte ai giudici di Salerno parlò di «incompatibilità amicale».

Ma in quel caso il sospetto era che lui facesse da fonte a lei per i suoi «scoop». Stavolta, invece, c’è di più. Lei, la cronista d’assalto, che dalle dirette del suo programma, l’ultima programmata per stasera, va alla ricerca di colpevoli, viene accusata di aver fatto da tramite per svelare segreti di un’inchiesta delicata che ha colpito al cuore il cerchio magico dell’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi. E, in qualche modo, di aver voluto favorire una fuga di notizie della quale però la giornalista non ha beneficiato.

Lei sarà ascoltata in Procura su quelle telefonate con il giornalista del Fatto Marco Lillo. Nella prima lui le avrebbe chiesto dove fosse il magistrato. Se a Roma o a Napoli, senza però spiegare il motivo della curiosità. Nella seconda, sempre nella versione di Lillo, avrebbero riso insieme di quante bugie Woodcock le dice, da sempre, a protezione dei segreti delle sue indagini. Ma la Procura di Roma, che sentirà anche il magistrato, su quelle telefonate adesso vuole saperne di più.

27 giugno 2017 | 23:01

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